A.B.A. autismo
Cos’è l’A.B.A.?
A.b.a. è l’acronimo inglese per Applied Behavior Analysis, analisi comportamentale applicata.
L’applicazione delle teorie psicologiche comportamentiste.
Cos’è il comportamentismo?
Il comportamentismo è una branca della psicologia che studia il comportamento osservabile, senza fare inferenze, senza intuire, si limita a ciò che si può vedere.
Si fonda su principi molto basilari: apprendimento per ricompensa/punizione e apprendimento associativo.
Nel primo caso parleremo di condizionamento operante, nel secondo di condizionamento classico.
Il più grande vanto delle scienze comportamentali è il loro successo e la rilevanza dei dati scientifici rilevabili. Questo fa molto “audience” verso alcune sue applicazioni, ma è abbastanza ovvio che sia così approfondendone le caratteristiche.
Il comportamentismo se ben applicato non può fallire.
Si fonda su caratteristiche umane molto basilari, fisiologiche, invariate nei secoli, comuni a tutti i mammiferi anche non umani. Focalizza la sua attenzione su ciò che possiamo osservare. È una tecnica molto oggettiva e rigorosa che da modo di ricavare dati certi. Laddove si hanno grossi dubbi su come procedere, usare i principi comportamentali è molto utile. Una pecca sta al lato opposto nel suo mantenersi alla superficie della complessità dell’essere umano.
L’analisi comportamentale applicata prevede come detto l’applicazione dei principi comportamentali, al fine, nella maggior parte dei casi, di insegnare, di modificare il comportamento.
Il comportamentismo applicato
Alcuni principi comportamentali sono talmente radicati e presenti nella nostra vita che non vi facciamo neppure caso. Lo stipendio è un rinforzo materiale che i fortunati che in questo periodo di crisi lavorano percepiscono.
Dire grazie è un rinforzo sociale.
Dire NO è una “punizione” che in senso comportamentale significa abbassare le probabilità che un comportamento si verifichi, quindi dimentichiamoci le accezioni più negative del termine punire che non fanno al caso nostro per fortuna!
Si analizza un comportamento per modificarlo suddividendolo in tre parti:
- ANTECENDENTE
- COMPORTAMENTO
- CONSEGUENZA
Con il termine antecedente si fa riferimento a ciò che succede immediatamente prima del comportamento.
Il comportamento è l’azione osservata che stiamo considerando. Attenzione: vanno prese in considerazione per i principi del comportamentismo solo le azioni osservabili: piange, urla, corre e non è triste, è arrabbiato e altre inferenze non direttamente definibili come azioni osservabili.
La conseguenza è ciò che si verifica subito dopo un comportamento.
Agire sul prima e sul dopo
Per variare l’elemento centrale della mia analisi, il comportamento, devo agire sulle altre due componenti: antecedente e conseguenza. Manipolare l’antecedente, ossia prevenire, agire prima per far in modo che un dato comportamento si verifichi, è quanto di più auspicabile se stiamo trattando dei comportamenti problematici.
Agire sulla conseguenza è in genere ciò che si fa per insegnare delle risposte adeguate a delle richieste. Questo accade abitualmente a noi sin da bambini. Riceviamo conferme, premi, quindi rinforzi tangibili o sociali quando facciamo qualcosa di positivo che va bene fare. Al contrario veniamo scoraggiati in più modi se mettiamo in atto comportamenti inadeguati.
I principi comportamentali applicati si sono rivelati particolarmente validi negli interventi per l’autismo. L’autismo è una condizione di difficile comprensione. Fermarsi a ciò che è osservabile e oggettivo e essere molto ligi nell’analizzare antecedenti e conseguenze per intervenire sui comportamenti ha permesso di intervenire, pur non avendo da subito direttamente chiara la funzione di un comportamento problematico.
Analisi comportamentale e autismo
Applicare analisi comportamentale negli interventi a bambini con autismo significa:
aiutarli avvalendosi di una metodologia oggettiva che non ci fa fare inferenze errate che si basano sul nostro modo di percepire il mondo.
Applicare analisi comportamentale negli interventi a bambini con autismo NON significa:
- tenerli necessariamente e nei peggiori dei casi forzatamente per ore seduti a tavolino
- dimenticare l’importanza di rendere piacevole la relazione a favore solo di rinforzi tangibili
- dimenticare che stiamo parlando di bambini che imparano e usare termini fuori luogo tipo: ha masterizzato l’item
- fare parent-training trattando i genitori come terapisti
Importantissimo è rendere piacevole la relazione. Usare, per restare in terra comportamentista, condizionamento classico, potentissimo alleato se ben utilizzato. Cerchiamo giochi piacevoli da fare insieme, diventiamo simpatici ai bambini nel fare con loro, anche se nell’autismo può risultare la cosa più difficile.
I principi del comportamentismo, l’analisi del comportamento e la loro applicazione sono tecniche valide e importanti. Sono un’ “ossatura”.
Appoggiamo poi su questa “ossatura” “muscoli e pelle”.
Ricordiamoci sempre di lavorare sulla relazione attraverso la via maestra del gioco.
Altrimenti rischiamo di essere un po’ freddi ed esageratamente rigidi.
3 libri per approfondire l’argomento:
Intervento precoce per bambini con autismo. Manuale per genitori e specialisti. Catherine Maurice
Pensare per immagini e altre testimonianze delle mia vita autistica. Temple Grandin
Laboratori di creatività per l’autismo. Eleonora Farina e Stefania Molteni
Se vuoi il mio nuovo libro su come fare amicizia con l’autismo ecco dove lo trovi:
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