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Io ringraziare desidero – un esercizio poetico

Io ringraziare desidero – un esercizio poetico

Qualche giorno fa ho visto questo bellissimo video poetico dove Chandra Livia Candiani recita Io Ringraziare Desidero, una poesia di Mariangela Gualtieri: La poesia di Mariangela Gualtieri declamata da Chandra Candiani   La bellezza trasmessami da questa poesia mi ha fatto venire voglia di scrivere, 

Festa della mamma

Festa della mamma

Un fiore per tutte le mamme. Un fiore per quando sono felici. Un fiore per quando sono tristi. Uno per quando sono troppo stanche. Uno per quando sono spaventate. Uno per le mamme di molti bambini. Uno per le mamme di un solo o una 

Cose che ho imparato come psicologa e che mi sono rimaste dentro formandomi non come professionista ma come essere umano.

Cose che ho imparato come psicologa e che mi sono rimaste dentro formandomi non come professionista ma come essere umano.

Ci sono alcune cose che ho imparato come psicologa e che mi sono rimaste dentro formandomi non come professionista ma come essere umano.

Diceva qualcuno che la conoscenza si può distinguere in sapere, saper fare e saper essere. Spesso puntavo l’attenzione solo sul saper essere come conoscenza più importante e profonda. Oggi non so più se sia una distinzione così netta e quale sapere sia più importante davvero. Le informazioni che conosciamo e le cose che sappiamo fare sono importanti, forse sono passi precedenti all’impronta del diventare parti di noi, saperi del nostro essere.

Oggi te ne condivido alcuni.

Ascoltare la pancia.

Una psicoterapeuta che è stata mia insegnante non faceva che mettere nei suoi discorsi la pancia, ascoltare la pancia. Qualcuno ricordo che in proposito si arrabbiava perché lo trovava un concetto poco chiaro questo della pancia. Per me invece era chiarissimo e anche se lì per lì, forse ormai vent’anni fa, non avrei saputo spiegarlo benissimo, però lo intendevo. Dopo, in altri momenti, ho studiato il “marcatore somatico”, un qualcosa di fisico, una sensazione che ti guida, quando si dice che qualcosa è “a pelle”. In ogni caso la si voglia mettere, intuito, percezione di qualche vibrazione, fatto sta che quando si “ascolta la pancia” non si sbaglia. Solo che a volte è difficile. Tutto rema verso il raziocinio, ma la mente si sa, come dice anche il nome, mente.

Non sei pronta ma inizi domattina.

Un’altra volta, uno psicoterapeuta ricordo che in più occasioni ci diceva questa cosa. Come a dire che pronti non siamo, finché un atto non lo abbiamo compiuto. Non possiamo sentirlo compiuto in noi, sentirci in tutto e per tutto pronti a compierlo. Per cui anche se non ero pronta, poi molte volte ho iniziato. Scoprendo in taluni casi che pronta non lo ero davvero, ma come avrei potuto saperlo e come avrei potuto porre rimedio se non iniziando a farlo?

Non leggete manuali, leggete storie.

Questo consiglio, chiamiamolo così, mi è sempre arrivato da uno psicoterapeuta incontrato durante il cammino formativo. È stato importantissimo per me. Ha avallato la sensazione che avevo che le storie potevano essere davvero più educative ed evolutive dei manuali. Siamo creature che vivono le proprie storie, si interessano delle proprie e delle storie altrui. Pensiamo e capiamo il mondo attraverso storie. Questo è talmente vero e importante che persino per manipolare e imprimere qualcosa coercitivamente vengono messe in campo delle storie.

Nel dubbio non fare.

Un insegnamento importante ripetutomi tante volte sul campo da uno psicoterapeuta che ho seguito per alcuni mesi ormai oltre 10 anni fa. Allora mi ha permesso di evitare grandi errori e ancora oggi lo fa. Restare fermi. Prendere fiato. Guardarsi i piedi, come quando nel mare se non ci fermiamo i piedi non riusciamo a guardarli, solo se ci fermiamo possiamo capire quanto meno dove stiamo poggiando i piedi. Dove siamo. A volte evitare un errore aiuta più che dovere ripararlo. A volte. Non sempre. Di qui arrivo al prossimo e ultimo apprendimento che oggi ti condivido.

Evita gli assoluti.

Non ricordo se era a proposito dei quiz per la patente o per uno scritto universitario, ma le cose stavano così: evita le risposte dove ci sta scritto SEMPRE e MAI. Perché nella vita le cose non sono né sempre e né mai, ma succedono quando succedono. Ecco perché vale sia che chi fa da sé fa per tre ma che l’unione fa la forza. Che fatto è meglio che perfetto ma che nel dubbio meglio non fare. Dipende. Aveva ragione Jarabe de Palo. Da che punto guardi il mondo tutto dipende.

Giornata della felicità

Giornata della felicità

L’ho trovata In un fiore del prato che attraverso al mattino Nel sorso di birra del venerdì sera Nella morbida maglia dell’inverno passato Nell’odore invadente di quella tisana In ogni sorriso di quelli che amo L’ho trovata spesso E la torno a cercare Ogni volta 

Un click per spegnere l’ansia

Un click per spegnere l’ansia

La stretta è spesso improvvisa Rivolta, agita È nemica ma nota Una vecchia compagna in definitiva Fin troppo bene conosce le mie vie Ci sono momenti Che innalza un allarme Che faccio fatica a modulare Vorrei solo trovare quell’interruttore Manopola, levetta Spingere, girare Impegnarmi in 

Giornata del gatto, poesia su un gatto

Giornata del gatto, poesia su un gatto

Trovo carino

Seguire un gattino

Quando al mattino

Aspetto il trenino

Ma come faccio

Adesso il gattino

È salito su un tetto

E non so dove va

Uffa che pizza

Gatto gattino scendi dal tetto

Ecco é risceso

Ed io con passo deciso

Riprendo la scia

Ma una voce femminile

Impassibile perentoria

Annuncia il trenino

Che mi prende e mi porta al lavoro

Lontano dal micio

Dal suo passeggiare

Dal mio inseguimento bambino

Che pizza gli orari, i treni, i doveri

Viva i gatti, viva la libertà!

 

(L’uso del termine trenino é comunemente utilizzato per indicare la roma-lido, pertanto non si tratta di una puerile rima in -ino)

 

 

La felicità è fatta di fasi

La felicità è fatta di fasi

A volte sono fiore Spando profumo Sento il sole Altre sono stella Brillo al buio Paio bella Anche a me stessa Ma capitano volte, È forse il cerchio della vita, Che mi sento seppellita Persa sottoterra E quelle volte lì io allora sono seme Che 

Confido nella magia della parola

Confido nella magia della parola

Confido nella magia delle cose piccole Confido nel desiderio che si sa avverare Confido nel mare, nell’onda che rimuove Confido nella Luna che sa nascere crescere sparire poi rinascere ancora Confido nei gatti, nelle coccole che si lasciano fare e nelle fusa che regalano Confido 

Nonostante tutto l’anima fiorisce

Nonostante tutto l’anima fiorisce

Accade la malattia

Accade la guerra

Accade la morte

Ma

Accade anche la vita

Che rinnova, rinasce

Rinvigorisce

E nonostante tutto

L’anima fiorisce

…ecco perché ho scritto poesie. È stato terapeutico, catartico, ci è voluto tempo. Tutto il tempo necessario, ma davvero nonostante tutto quello che può accadere attorno, ciò che deve fiorisce.

Ho iniziato a scrivere fiabe nel 2007, un impulso, quasi un bisogno fisico. Il mio primio libro di fiabe autopubblicato è del 2017. Certo nel mezzo alcune case editrici hanno creduto nelle mie favole pubblicandole, qualche antologia di premio letterario lungo il cammino, ma realizzare da sé un proprio libro è qualcosa di speciale.

Ho iniziato a scrivere poesie nel 2012 come atto salvifico lungo un percorso di vita complicato, la poesia cura, la poesia salva l’anima. È vero, l’ho provato. Il primo libro di poesie l’ho pubblicato sul finire dello scorso anno, il 2022.

In entrambi i casi, senza neppure rendermene conto ho impiegato 10 anni. È un lusso il tempo, la ricchezza più grande. Sono grata di avere avuto i dieci anni necessaria a queste realizzazioni.

Hai mai pensato a quanti anni hai impiegato per una tua realizzazione importate?

Un nuovo anno

Un nuovo anno

Lascia stare il passato Tutto quello ormai é stato Come un pane avanzato Indurito Ammuffito A che serve? Nel futuro Trovi quello che impasti adesso Per questo impegnati nell’ora Nel qui di una farina nuova Che deve ancora lievitare   Libro di Poesie