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Fiabe per parlare con i bambini – seconda parte

Fiabe per parlare con i bambini – seconda parte

Nel post del 10 agosto ti ho iniziato a parlare di fiabe per parlare con i bambini che ho scritto e raccolto in alcuni libri. Oggi vorrei continuare parlando di altri due libri di fiabe che affrontano degli argomenti che amo davvero tanto. Le fiabe 

Fai cose belle con i figli

Fai cose belle con i figli

Per vivere una bella relazione fare insieme cose belle aiuta. L’ho provato in prima persona e sicuramente anche tu. Certe volte, prese dal compito educativo, ci dimentichiamo di divertirci insieme ai figli, o meglio magari ci dedichiamo a passatempi che riteniamo possano essere divertenti per 

Fenomeni a tutti i costi: perché i genitori hanno questa ansia da gara con i bambini?

Fenomeni a tutti i costi: perché i genitori hanno questa ansia da gara con i bambini?

Fenomeni a tutti i costi: perché i genitori hanno questa ansia da gara con i bambini? come farsela passare? che effetti può avere sul bambino una volta adulto?

Questa domanda mi è stata fatta da una mamma sinceramente preoccupata per i livelli di competizione tra bambini.

L’ansia delle mamme

Noi mamme abbiamo l’ansia coi figli. “Cresce poco?” “Cresce troppo?” “Prende poco latte?” “Ne prende troppo?” “Cammina troppo tardi?” “Dice troppe poche parole?” o ancora “Sua cugina alla sua età… “, “La vicina di casa ha una figlia che ha due mesi di meno e già fa questo, quello e quell’altro”.

Una sincera preoccupazione è davvero normale. Ogni mamma vuole che il suo cucciolo cresca sano e nel massimo benessere che può avere.

L’importante è che una mamma riconosca la sua ansia e la sappia contenere.

Riconoscerla serve a distinguerla dalla situazione in sé. Bisogna saper valutare il rischio presente per un bambino cercando di non vincolarlo alle nostre paure che potrebbero essere esagerate. Al tempo stesso se proprio non riusciamo a rasserenarci su una certa cosa è bene ascoltarsi, sapendo che quella è una cosa su cui lavorare per cercare una soluzione, concedersi il giusto tempo è importante.

Può trattarsi di piccole situazioni come scendere da uno scivolo da solo per un bambino molto piccolo, o da una corda di un gioco del parco per uno più grande, o qualcosa di un po’ più complesso come passare alcune ore da una nonna o una zia che per qualche motivo non ci fanno stare tranquille.

Se siamo davvero molto ansiose sul far fare qualcosa a un bambino, e ci rendiamo conto che la nostra paura è davvero troppo grande possiamo essere di aiuto al nostro piccolo, per non bloccarlo, lasciando che si occupi della cosa il papà o una zia, o nonna per le prime volte.

La competitività, l’individualismo

Tornando sulla domanda nello specifico, la “gara” tra cosa fa un bambino rispetto a un altro è una competitività direttamente collegata all’individualismo che è davvero estremamente incoraggiato nella nostra società.

Emergere, farsi notare, essere meglio degli altri sono valori davvero molto considerati e incoraggiati.

Oltre le tappe fondamentali dello sviluppo, che ritengo più legate a quanto precedentemente esposto sull’ansia, moti di competitività vera e propria possono emergere di più in fasi successive, magari rispetto a rendimenti scolastici o sportivi.

Certamente genitori che spingono i bambini a dover essere sempre il migliore, a dover superare gli altri, al di là di un giudizio sul valore in sé di questo tipo di “insegnamento”, da un punto di vista psicologico operano una pressione che può essere controproducente e, a seconda dell’indole del bambino, avere conseguenze differenti. I bambini imparano a legare il proprio valore al risultato, questo può avere un impatto sull’autostima. Nel voler sempre primeggiare possono anche diventare bambini molto soli.

Essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo

Se questa individualità esasperata oltre un prendersi cura del proprio benessere ci disturba, possiamo decidere di vivere in modo differente. Passando ai figli valori diversi anche magari da quelli più diffusi. Ad esempio che si fa uno sport per il piacere dell’attività in sé, che si studia per farsi una cultura, qualche materia ci piacerà di più, qualcuna di meno, questo è anche importante perché ci permetterà di capire quali sono le nostre inclinazioni per un futuro formativo più specifico.

 

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Genitori e figli: istruzioni per l’uso

Genitori e figli: istruzioni per l’uso

Un titolo ambizioso quello di oggi, Genitori e figli: istruzioni per l’uso e aggiungo Sottotitolo: Del perché motivare i figli è meglio che punirli. ATTENZIONE: Post ad alto contenuto informativo per genitori che desiderano instaurare un rapporto sereno e motivante con i propri figli tale 

Genitorialità dolce

Genitorialità dolce

Oggi ti parlo dell’essere mamma e papà che applicano la genitorialità dolce, o gentle parenting per essere internazionali ;o) Vuol dire vivere sin dal primo momento una cultura del contatto, inteso come essere vicini emotivamente e fisicamente al proprio cucciolo. Cosa significa Significa rispettare l’istinto, 

Il piccolo principe

Il piccolo principe

Oggi ti voglio parlare del film il piccolo principe, quello uscito nel 2015, di cui mi innamorai all’istante e che di tanto in tanto riguardo.

Principi attivi:

consapevolezza, bambino interiore, essere se stessi

Indicazioni:

Ci sono momenti nella vita in cui i doveri ci schiacciano.

Inoltre, ci sono fasi in cui i doveri iniziano ad essere troppi e troppo gravosi. In tali casi non resta spazio per ciò che veramente siamo. Il vero sé, chi veramente vogliamo essere e quello che veramente vogliamo fare spariscono dietro i doveri.

Quando siamo bambini e la razionalità non ha ancora il sopravvento sul nostro mondo, fantasia e realtà sfumano l’una nell’altra regalandoci l’appagamento dell’immaginazione, la felicità del desiderio. Crescendo molte persone perdono la capacità di desiderare, di essere se stessi, di creare ciò che li rende felici, di essere veramente se stessi.

A un certo punto, tanti di noi, smettono di essere chi sono, chi vogliono essere. Finiscono per diventare chi devono essere, schiacciati da doveri imposti dal mondo esterno.

Può essere molto difficile mantenere un spazio e un tempo per sé lungo la vita. Nella fretta quotidiana di dover compiere tutta una serie di compiti imposti che spesso ci somigliano davvero poco, dimentichiamo chi siamo.

Tempo per sé..

Diventa allora utile renderci consapevoli dell’importanza di avere un tempo e uno spazio per sé. Angoli di vita in cui realizzare se stessi, respirare liberi, semplicemente essere chi veramente siamo.

Per qualcuno potrà essere dedicarsi ad un’attività creativa di qualunque tipo. Per qualcun altro meditare, per qualche altro ancora, passeggiare nella natura. Ciascuno può essere libero di scegliere il suo tempo e il suo spazio. Anche se questo spazio e questo tempo sono inizialmente molto piccoli, rispetto al tempo dedicato ai cosiddetti doveri, saranno comunque momenti preziosi in cui ci si può riappacificare con se stessi. Importante è riabbracciare il bambino che è in noi, la nostra libertà, il nostro desiderare, che magari per troppo tempo avevamo chiuso in una stanza interiore e dimenticato.

La bambina interiore

La bambina e la mamma del film rappresentano molto la nostra personalità adulta e la bambina interiore adattata che però riesce a riprendersi la sua libertà. Ascoltarsi nel profondo, tornare da “quella bambina” è il meglio che possiamo fare per renderci felici.

Composizione:

Una bambina senza un nome vive con una madre in carriera che le ha organizzato la vita fino all’ultimo secondo con il solo scopo di entrare in una prestigiosa facoltà. Durante l’estate, però, la ragazzina si distrae dal programma imposto grazie al vicino di casa, un vecchio e strampalato ex-aviatore che inizia a raccontarle la storia di un ragazzino chiamato “piccolo principe”, che avrebbe incontrato anni prima in pieno deserto dopo che il suo aereo cadde.

L’aviatore però non ha la possibilità di raccontare la fine della sua storia in quanto rimane vittima di un incidente. La piccola, di nascosto dalla madre, si reca a visitarlo per rimanere poi delusa a causa del triste finale in cui il ragazzino si sacrifica per vedere la sua amata rosa. Le condizioni dell’aviatore non migliorano e anche la ragazzina è preoccupata, tanto che per andare in cerca del piccolo principe, sale sull’aereo del vicino con il pupazzo della volpe e raggiunge un asteroide dove vivono solo adulti super indaffarati, tra cui anche il cresciuto piccolo principe che ha ormai scordato il suo passato.

L’uomo la porta nell’accademia dove la ragazzina dovrebbe crescere e quindi lavorare ma all’improvviso riaffiorano i ricordi e si ribella permettendo alle stelle di tornare a brillare nel cielo. I due tornano nell’asteroide B612 ormai pieno di baobab per avere la conferma che l’amata rosa è morta, ma la sua immagine compare all’alba e il principe torna bambino.

La ragazzina torna a casa e il mattino seguente, accompagnata dalla madre, fa visita in ospedale all’aviatore, portandogli come regalo il suo racconto, ordinato, rilegato e ormai concluso. Anche con la madre avrà un nuovo e migliore rapporto. (fonte trama)

Se sei interessata a che i tuoi bambini capiscano bene l’importanza d’essere sé stessi ti conglio il mio libro: Come dire ai bambini che essere sé stessi è la cosa più importante.

Se compi gesti di bellezza aumenta il tuo benessere

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3 modi per aumentare l’autostima dei bambini

3 modi per aumentare l’autostima dei bambini

Oggi ti voglio suggerire 3 modi per aumentare l’autostima dei bambini

Cos’è l’autostima

L’autostima è la considerazione che ciascuno ha di sé.

È una condizione fondamentale per il benessere e la realizzazione piena nella vita.

È molto importante che i genitori aiutino i bambini a costruire una buona stima di sé stessi.

Bambini e autostima

I primi anni della nostra vita passiamo la maggior parte del tempo all’interno della famiglia, nelle relazioni con chi si prende cura di noi, principalmente i nostri genitori. Sarà dal modo in cui ci sentiamo amati che impareremo ad amare noi stessi. Anche se resta sempre possibile riparare situazioni che generano difficoltà, costruire una modalità sana di amare sé stessi è più facile che porvi rimedio.

È più facile costruire bambini forti che riparare uomini distrutti
Frederick Douglass

Per questo poniamo particolare attenzione nei messaggi che inviamo ai nostri bambini relativamente al loro valore.

3 modi per aumentare l’autostima dei bambini

1 PASSARE DEL TEMPO DI QUALITÀ INSIEME

Quando decidiamo di trascorrere del tempo di qualità con un bambino gli diamo importanza, il messaggio che gli arriverà sarà “tu sei importante”. Questo contribuisce a che riesca a costruire una buona stima di sé.

2 SOTTOLINEARE I SUCCESSI

È necessario porre sempre l’attenzione sui risultati positivi. Enfatizzare ciò che il bambino fa di buono.

Quel che viene sottolineato, assume maggiore valore, avrà più probabilità di essere messo in atto di nuovo. Si costruisce un circolo virtuoso.

Dire quello che non va bene, dire solo “non si va”, punire sono modalità errate. Lo sono perché lasciano il bambino nella frustrazione e in un vuoto educativo. Quando fa qualcosa che non va bene, è giusto spiegare i motivi e indicare l’alternativa adeguata. Insegniamo il comportamento adeguato e premiamo la sua attuazione.

Avere maggiore attenzione ai successi pone solide basi per l’autostima perché le esperienze di successo diverranno le più importanti.

3 OFFRIRE OCCASIONI PER SPERIMENTARE SUCCESSO

Collegato alla modalità educativa adeguata basata sull’insegnamento dei comportamenti positivi da tenere, è dare occasione di sperimentare successo.

Dobbiamo conoscere così bene il nostro bambino da permettergli di sperimentare successo. Creando, ogni volta che è possibile, occasioni in cui, con uno sforzo adeguato alla sua età e alle sue competenze, possa sperimentare successo.

Per le persone che non si stimano, il successo vale zero, l’insuccesso vale doppio.

(Giorgio Nardone)

 

Ho scritto un libro dove oltre ad un’introduzione sull’autostima, trovi tre fiabe e alcune attività per per parlare di autostima ai bambini e lavorarci su, eccolo:

libro autostima bambiniCLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ

Facciamo amicizia con l’autismo

Facciamo amicizia con l’autismo

Lo scorso anno sono riuscita a pubblicare un testo a cui lavoravo da tempo intitolato Il mio amico è unico: facciamo amicizia con l’ autismo. ASCOLTA IL POST REGISTATO Perché un libro che parla di autismo Ho scritto una fiaba intolata “Il gattino Blu” e