Tag: 11-18 anni

Accogliere, lasciare andare

Accogliere, lasciare andare

“Se i genitori non accettano la propria morte, i figli non potranno entrare nella vita” (Erik Erikson) Questa frase mi fa pensare alla frase “Accogliere vuol dire fare spazio”, cui ho dedicato una riflessione qualche tempo fa inerente la fase evolutiva dell’arrivo dei figli. Una 

Genitori e figli: istruzioni per l’uso

Genitori e figli: istruzioni per l’uso

Un titolo ambizioso quello di oggi, Genitori e figli: istruzioni per l’uso e aggiungo Sottotitolo: Del perché motivare i figli è meglio che punirli. ATTENZIONE: Post ad alto contenuto informativo per genitori che desiderano instaurare un rapporto sereno e motivante con i propri figli tale 

3 modi di comunicare che favoriscono l’autostima

3 modi di comunicare che favoriscono l’autostima

Talvolta utilizziamo delle espressioni che incidono negativamente sull’ autostima dei bambini, invece ecco un modo di comunicare che favorisce l’autostima:

Mettere in discussione il messaggio o il comportamento non il suo autore

Questa modalità di approccio comunicativo è molto importante. Capita spesso di mettere in discussione la persona anziché quello che ha detto o fatto. È molto diverso per chi riceve una critica, che sia un suo singolo comportamento o affermazione ad essere disapprovato, anziché la sua persona.

Quando si dice a un bambino che è stato cattivo, maleducato, o qualunque altra etichetta negativa, stiamo criticando la sua persona.

Come potrebbe replicare o ragionare se non sentendosi, giustamente, frustrato e arrabbiato?

Diverso è circoscrivere la critica al comportamento inadeguato avuto: “Quando fai/dici questa cosa non va bene perché…”

Questa modalità critica il comportamento e non la persona. Si fornisce una spiegazione e un bambino può restare in relazione e riflettere.

Sottolineare i pregi piuttosto che i difetti

Quello che viene portato sotto i riflettori, ossia all’attenzione, ha più probabilità di essere considerato, memorizzato e reiterato. È importante porre l’attenzione sui comportamenti positivi. Al contrario non fornire, quanto più possibile, nessuna attenzione a quelli inappropriati, intervenendo semmai con spiegazioni e introduzione al comportamento appropriato.

Come dire cosa non va

Questo riguarda l’introdurre al comportamento adeguato. Anziché inveire sul comportamento inadeguato, comunicare in maniera chiara il modo adeguato di potersi comportare. Dire ai bambini “questo non si fa” li lascia in un vuoto educativo che spesso non sanno colmare se non con ulteriori comportamenti che non vanno bene. Per questo bisogna sempre sottolineare come poter fare bene invece di dire ti stai comportando male.

Un esempio attinente gli adulti credo possa chiarire l’impatto emotivo di questa modalità educativa. È molto diverso se dico a una persona che mi telefona troppo spesso: “La smetti di chiamarmi a tutte le ore?!” rispetto ha “per impegni di lavoro posso risponderti solo tra le 17 e le 18, puoi chiamarmi in quell’orario”. Spiegazione e suggerimento positivo.

Ho scritto un libro dove oltre ad un’introduzione sull’autostima, trovi tre fiabe e alcune attività per per parlare di autostima ai bambini e lavorarci su, eccolo:

libro autostima bambiniCLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ

3 modi per aumentare l’autostima dei bambini

3 modi per aumentare l’autostima dei bambini

Oggi ti voglio suggerire 3 modi per aumentare l’autostima dei bambini Cos’è l’autostima L’autostima è la considerazione che ciascuno ha di sé. È una condizione fondamentale per il benessere e la realizzazione piena nella vita. È molto importante che i genitori aiutino i bambini a 

Ecco perché punire i figli è sbagliato

Ecco perché punire i figli è sbagliato

Cara mamma, forse sei anche tu come me figlia degli anni ’70, veniamo da un’epoca in cui PURTROPPO si riteneva adeguato PUNIRE i figli per educarli. Spesso, NONOSTANTE questo tipo di modalità educativa, diventiamo persone adulte abbastanza sane ed equilibrate e, non avendo a disposizione 

Autismo e linguaggio

Autismo e linguaggio

Autismo e linguaggio sono spesso due termini di un conflitto. L’assenza di motivazione alla relazione comporta in molti casi assenza di capacità comunicativa. Manca, talvolta del tutto prima di un intervento riabilitativo, l’intento comunicativo.

Ho potuto osservare negli di lavoro con i bambini con autismo, la validità del verbal behavior.

Cos’è il verbal behavior?

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A.B.A. autismo

A.B.A. autismo

Cos’è l’A.B.A.? A.b.a. è l’acronimo inglese per Applied Behavior Analysis, analisi comportamentale applicata. L’applicazione delle teorie psicologiche comportamentiste. Cos’è il comportamentismo? Il comportamentismo è una branca della psicologia che studia il comportamento osservabile, senza fare inferenze, senza intuire, si limita a ciò che si può 

Cause del bullismo

Cause del bullismo

Oggi vi accompagno tra le possibili cause del bullismo, è importante farsi un’idea anche di cosa può esserci dietro i comportamenti del bullo e della vittima. Ipotesi psicologiche e socio-culturali sui fattori che possono dar vita a situazioni di bullismo. IL MALESSERE DIETRO I COMPORTAMENTI 

Bulli e vittime

Bulli e vittime

Bulli e vittime: un insieme che può farsi esplosivo. Conoscere meglio le caratteristiche del bullismo aiuta a riconoscerlo, anzi di più, può aiutare a prevenirlo.

Capire “chi sono” i bulli e le vittime, aiuta a individuarli meglio e a poter elaborare un buon intervento.

Il bullismo è un fenomeno di relazione.

Vediamo quali sono gli attori del bullismo.

I PERSONAGGI PRINCIPALI: BULLI E VITTIME

DESCRIZIONE DELLE CARATTERISTICHE DI PERSONALITÀ DEL BULLO.

Come caratteristica principale per il bullo possiamo identificare l’aggressività rivolta verso i compagni.

Spesso anche verso i genitori e gli insegnanti.

I bulli mostrano un grande bisogno di “dominare gli altri.

Vantano spesso la loro superiorità, vera o presunta.

Basta poco per farli arrabbiare e presentano una bassa tolleranza alla frustrazione. Continue reading Bulli e vittime

Cos’è il bullismo

Cos’è il bullismo

Sapere cos’è il bullismo, comprenderne a pieno le caratteristiche per riconoscerlo e fronteggiarlo al meglio, laddove non sia stato possibile prevenirlo. “E’ malvagio. Quando uno piange, egli ride. Provoca tutti i più deboli di lui, e quando fa a pugni, s’inferocisce e tira a far