Cause del bullismo

Cause del bullismo

Oggi vi accompagno tra le possibili cause del bullismo, è importante farsi un’idea anche di cosa può esserci dietro i comportamenti del bullo e della vittima.

Ipotesi psicologiche e socio-culturali sui fattori che possono dar vita a situazioni di bullismo.

IL MALESSERE DIETRO I COMPORTAMENTI

Le caratteristiche di bulli e vittime li portano ad avere dei comportamenti che, soprattutto nel lungo termine, portano malessere sia agli uni che agli altri.

Per questo motivo un intervento precoce è davvero importante, prima che si possano instaurare dei disturbi.

Ad esempio l’ansia che prova chi rimane vittima delle prepotenze di un bullo porta ad avere comportamenti evitanti di tutte quelle situazioni ritenute fonte di pericolo. Questi modi di fare possono far sviluppare vere e proprie fobie o stati depressivi.

Dall’altro canto, i bulli con i loro comportamenti devianti dalle regole, possono col tempo arrivare a comportamenti delinquenziali con l’avanzare dell’età.

Le manifestazioni di eventuali disturbi è già una conseguenza avanzata, anche senza arrivare a all’instaurarsi di una psicopatologia, resta però che si verranno a manifestare caratteristiche di personalità poco funzionali, che non fanno stare bene né bulli, né vittime.

I primi si trovano a agire imponendosi agli altri vivendo frequenti situazioni di conflitto che provocano nel tempo disagio.

Le vittime dal canto loro sono portate a chiudersi e a non manifestare le proprie emozioni e per questo vivono uno stato di malessere.

GLI STILI DI ATTACCAMENTO

È stato ipotizzato che i comportamenti dei bulli e delle vittime possano avere come base delle tipologie specifiche di attaccamento.

Ovviamente non esiste un rapporto causa-effetto lineare, ma le tipologie di relazioni primarie instaurate possono avere un ruolo.

Parlando di attaccamento facciamo riferimento alla teoria di John Bowlby.

Bowlby teorizzò che l’attaccamento nasce come manifestazione pulsionale, ma si sviluppa, in seguito, come fenomeno di relazione.

Ci sono inizialmente comportamenti istintuali da parte del piccolo, volti a ricevere cure.

In base alle risposte che i genitori daranno, si produrranno in seguito diverse tipologie di legame.

Prendiamo in considerazione tre tipologie di attaccamento che si instaurano in base alle risposte dei genitori e al messaggio che ne riceve il bambino:

SICURO:

il bambino riceve risposta adeguata alla sua risposta di cure.
Messaggio ricevuto: quando ho bisogno chi si prende cura di me è presente, sono amato.

INSICURO:

esistono due diverse tipologie che ci interessano per l’eziologia della personalità di bullo e vittima e sono insicuro evitante e insicuro ansioso.

  • INSICURO EVITANTE: il bambino non riceve risposta alla sua richiesta di cure. Messaggio ricevuto: quando ho bisogno devo cavarmela da solo.
  • INSICURO ANSIOSO: il bambino a volte riceve cure adeguate alle sue richieste a volte no. Messaggio: non sono sicuro di ricevere le cure di cui ho bisogno, non sono sicuro di essere amato

CAUSE COGNITIVE

Il bullismo è un fenomeno di relazione dato dall’incontro delle peculiari caratteristiche di personalità del bullo e della vittima.

Deficit di natura socio-cognitiva darebbero vita nel caso dei bulli a condotte impulsive aggressive, nel caso delle vittime nell’incapacità di affrontare la difficoltà e di difendersi. Si tratta comunque di ipotesi in corso di studio.

CONTESTI EDUCATIVI

STILI EDUCATIVI

Sembrerebbe esserci una correlazione con i contesti educativi e di socializzazione, in primis il contesto familiare.

Sia di uno stile educativo permissivo e accondiscendente, sia di quello coercitivo risulterebbero poco funzionali.

I bambini potrebbero manifestare condotte aggressive.

Nel primo caso per l’incapacità a porre adeguati limiti al proprio comportamento.

Nel secondo per la tendenza a legittimare l’uso delle stesse modalità comportamentali presenti in famiglia.

COESIONE E POTERE

Da tenere presente è anche la combinazione delle dimensioni della coesione e del potere all’interno del sistema familiare.

In famiglie con una forte gerarchia di ruoli e poca coesione relazionale i figli tenderebbero ad assumere il ruolo del bullo.

Al contrario, se i legami non delimitano la differenziazione dei ruoli, si produrrebbe un sistema familiare invischiato, tipico delle vittime.

I VALORI FAMILIARI

I valori trasmessi dal nucleo familiare hanno un ruolo importante nel comportamento dei figli nel loro contesto sociale. Ad esempio è stato rilevato che nelle famiglie dei bulli, diversamente da quanto si verifica in quelle delle vittime, le strategie utilizzate per affrontare le difficoltà sono fondate sull’individualismo e l’egoismo.

CAUSE SOCIO-CULTURALI

L’autorevolezza dell’adulto nel tempo si è andata via, via riducendo. Una delle motivazioni è rilevabile in quella che possiamo definire una “precocizzazione” adolescenziale tipica della società in cui viviamo. I comportamenti trasgressivi e certe dinamiche di gruppo tra coetanei si vanno presentando in età assai precoci, già nell’infanzia.

La trasgressione non è più caratteristica tipica dell’adolescenza, ma si sta diffondendo ad altre fasce d’età e i comportamenti aggressivi tendono a farsi sempre più eccessivi.

Una buona educazione emotiva appare carente.

Soprattutto sembrano essere sempre meno presenti nella vita di bambini e ragazzi emozioni quali la gioia, la calma, la tenerezza, il piacere nel sentirsi guidati.

Fretta, impazienza, un’attenzione labile la fanno da padrone, con una capacità di comprendere l’altro ed i suoi sentimenti sempre più ridotta.

Oggi i bambini hanno tantissimi stimoli riguardanti soprattutto alcune dimensioni e qualità dell’esperienza, quali l’immaginazione, il movimento veloce, l’agire senza pensare. Tutto questo a scapito di calma, riflessione, gioco costruttivo, ecc.

Si instaura una corsa alla ricerca di stimoli che porta una diminuita capacità di ascoltarsi e di sentire le emozioni proprie e degli altri.

Abbiamo purtroppo spesso bambini che non riescono a gestire le relazioni in maniera adeguata, che non sanno cercare la mediazione, e anziché farsi valere verbalmente diventano rabbiosi e aggressivi.

Per tutti questi motivi è importante rendersi e rendere i bambini consapevoli dei comportamenti adeguati e di quelli che non lo sono, di quel che è giusto fare e di quello che non lo è, di quello che non è giusto subire, dell’importanza di chiedere aiuto all’adulto quando necessario.

Un modo per parlare ai bambini di bullismo può arrivare dalle storie. Questo mese ho pubblicato un testo che racchiude un progetto educativo con le fiabe, le riflessioni sul bullismo, quattro fiabe e alcune attività per promuovere l’espressione delle emozioni.

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