Ho avuto un distacco della placenta e sono stata a letto. Vivo con il terrore che possa ricapitare

Ho avuto un distacco della placenta e sono stata a letto. Vivo con il terrore che possa ricapitare

Oggi rispondo al quesito di una mamma: Al secondo mese di gravidanza ho avuto un distacco della placenta e sono stata un mese a letto. Ho vissuto i mesi successivi con il terrore che potesse ricapitare. Credo sia normale, ma qualche consiglio su come vivere una gravidanza serena dopo questi accadimenti sarebbe utile!

Purtroppo ci sono percorsi di gravidanza più difficili di altri.

CONSAPEVOLEZZA

Un aspetto importante quando siamo in una situazione di paura è cercare di capire bene cosa sta succedendo. Questo ci aiuta sia a non sentirci sperdute davanti a qualcosa di ignoto, sia a capire cosa poter fare per evitare conseguenze sgradite.

Per questo è importante essere seguite da professionisti in cui riusciamo a riporre fiducia e da cui ci possiamo sentire sostenute e da cui ricevere informazioni chiare e tutto l’aiuto necessario per la nostra situazione.

ADEGUATO SOSTEGNO

Ti serve solo il ginecologo?

Sicuramente durante la gravidanza, soprattutto se è verificato qualche episodio critico saremo seguite da un medico ginecologo.

Tuttavia non va sottovalutato l’aspetto psicologico di questo importante momento della vita di una donna.

La nostra psiche e il nostro corpo sono un tutt’uno. Il benessere dell’una incide su quello dell’altro e viceversa.

Così ad esempio se ci troviamo costrette a stare a letto per una gravidanza difficile il nostro stato emotivo ne può risentire.

Essere consapevoli che anche l’aspetto psicologico ha un suo peso sul benessere generale è importante. Sono dell’idea che andrebbe proposto alle donne in gravidanza un sostegno psicologico così come vengono suggerite tutte le analisi cliniche previste.

UN MOMENTO TRASFORMATIVO IMPORTANTE

La gravidanza è un percorso che ci trasforma fisicamente in maniera evidente, che ci porrà in una condizione esistenziale nuova, quella di mamme, un evento di non ritorno, diventeremo una versione più evoluta di noi stesse, ci saranno momenti faticosi, non solo fisicamente ma anche psicologicamente.

Assumere consapevolezza dei cambiamenti, prendere del tempo per riflettere su come si sentiamo, concedersi uno spazio per esprimere le emozioni sono tutti elementi importanti per lavorare al proprio benessere.

RIASSUMENDO

Quando entriamo in gravidanza è importante essere informate su quello che accadrà e sulle eventuali criticità che si potrebbero verificare.

Sono sempre momenti estremamente difficili, ma non conoscerli affatto rende tutto ancora più complesso da affrontare e inoltre non dà la possibilità di intervenire adeguatamente.

È necessario sentirsi validamente sostenute da professionisti che fanno al caso nostro. Soprattutto se stiamo vivendo difficoltà specifiche.

QUALCHE SUGGERIMENTO SPECIFICO

Dopo un episodio che ci ha spaventate, viviamo l’emozione della paura. Diamole voce, non reprimiamola.

Un diario delle emozioni

Aiuta molto scrivere quello che si prova. Alcune ricerche hanno dimostrato quanto la scrittura delle emozioni possa contribuire al benessere della persona con miglioramenti anche dello stato generale di salute.

Attività che distraggano e facilitino una concentrazione rilassata

Un’attività che sicuramente aiuta tantissimo è la meditazione. Tuttavia se non siamo abituate e vivere momenti di meditazione, possiamo provare a dedicarci ad attività che ci aiutino a guadagnare una concentrazione rilassata assimilabile alla meditazione.

Si deve trattare di attività abbastanza coinvolgenti, ma anche ripetitive e non stancanti.

Un esempio tipico è fare a maglia o all’uncinetto.

Ma ce ne sono molte altre: disegnare, disegni specifici semplici e ripetitivi come lo zentangle, dipingere, ricamare, colorare.

Queste che ho citato sono le attività che hanno messo in atto alcune mamme che ho seguito durante gravidanze difficili e che ne hanno tratto giovamento.

STATI DI ANSIA

Ti accennavo anche che queste attività servono a distrarre la mente, la nostra mente non vuole stare senza fare nulla. Nei momenti di inoperosità subentrano pensieri che partono in automatico e sono quei pensieri su cui siamo portate a tornare più spesso. Se si tratta di pensieri che ci agitano possono suscitare sintomi ansiosi. Distrarre la mente è una sorta di attività di “primo soccorso” che serve a spegnere il campanello d’allarme dell’ansia.

Poi è però utile lavorare ad esempio sulla costruzione di pensieri positivi.

 

Riguardo l’ansia leggi anche:

Come affrontare l’ansia

Rimedi per l’ansia – prima parte

Rimedi per l’ansia – seconda parte

Come sconfiggere l’ansia

Riguardo la gravidanza difficile leggi anche:

Gravidanza a rischio a letto

 

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