Lutto perinatale: meglio parlarne per liberarsi dal dolore? E se non ci riesci come puoi sbloccarti?

Lutto perinatale: meglio parlarne per liberarsi dal dolore? E se non ci riesci come puoi sbloccarti?

“Lutto perinatale: meglio parlarne per liberarsi dal dolore? E se non ci riesci come puoi sbloccarti?” è la domanda che mi ha fatto una mamma che si preoccupa giustamente di questo tema così delicato e doloroso.

Un lutto particolare

Il lutto pre o perinatale è un lutto particolare.

È un lutto, un dolore molto grande che ci pone davanti a un’elaborazione difficile.

È il lutto per un figlio, un dolore che nessun genitore si aspetta, l’aspettativa della vita è quella che i figli ci sopravvivano.

Aspettavamo la vita e ci troviamo a dover in qualche modo accogliere ed elaborare una morte.

È spesso un lutto che “non si vede. Troppo spesso il lutto pre e perinatale viene negato. In alcuni casi, di perdite precoci, non si riesce neppure a dare sepoltura. A volte non si sa di poterlo fare. Questo pone in una condizione di vissuto doloroso di lutto cui non sta corrispondendo una celebrazione che lo commemora. I due genitori possono sentirsi “non visti” in questo loro momento così doloroso.

Torno alle domande puntuali e importanti della mamma:

Meglio parlarne per liberarsi dal dolore?

Sì, certamente. Riuscire ad aprirsi aiuta a lasciar scivolare fuori le lacrime e dare parole al proprio dolore è davvero molto importante.

Certo non è semplice. Lo shock per l’accaduto piò bloccare quello che si prova, metterci in uno stato di negazione. Sentirsi in questa condizione è proprio una delle prime fasi che si affrontano quando si vive purtroppo un lutto.

E se non ci riesci come puoi sbloccarti?

Certo è necessario concedersi tempo. Nell’immediato si vive un frastornamento, che ha bisogno di un suo spazio per evolvere e potersi sciogliere nelle lacrime che abbiamo bisogno di piangere.

Scrivi

Scrivere è sempre un toccasana. Credo che tenere un diario delle emozioni possa essere davvero di aiuto. Mettersi per un po’ ogni giorno, anche solo per pochi minuti, a scrivere le proprie emozioni, aiuta davvero. Alcune ricerche hanno dimostrato quanto scrivere aiuti.

Usa espressioni grafiche diverse dalla scrittura

Se non riesci a scrivere, se le parole te le senti bloccate, prova a esprimere su un foglio quello che senti anche solo scarabocchiando o dipingendo. Non serve saper dipingere, non serve sapere cosa dipingere, serve davvero solamente ad esprimere.

Da spazio al ricordo

Questo figlio che non c’è più è però esistito e tu meriti di ricordarlo. Dare spazio al ricordo è importante. Se hai potuto fare una foto, se hai qualche piccolo oggetto o abitino, puoi conservarli in un posto dedicato.

Leggi qualcosa che ti può aiutare

Questo libro è stato scritto da una mamma che ha attraversato questo dolore e lo ha raccontato in un libro dando voce alla sofferenza: Erika Zerbini ha scritto “Nato vivo” e “Chiamami mamma”

Fatti aiutare da chi ha già vissuto la tua stessa esperienza

Puoi contattare L’associazione Piccoli angeli attraverso la loro pagina Facebook

Da parte mia ti regalo una piccola fiaba.



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