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Un click per spegnere l’ansia

Un click per spegnere l’ansia

La stretta è spesso improvvisa Rivolta, agita È nemica ma nota Una vecchia compagna in definitiva Fin troppo bene conosce le mie vie Ci sono momenti Che innalza un allarme Che faccio fatica a modulare Vorrei solo trovare quell’interruttore Manopola, levetta Spingere, girare Impegnarmi in 

Hai mai sofferto di crisi d’ansia?

Hai mai sofferto di crisi d’ansia?

Tiziana ma tu che sei psicologa hai mai sofferto di crisi d’ansia? Uh eccome! E come te la sei cavata? Mo’ te lo racconto. Queste sono un paio di domande che mi hanno fatto un po’ di tempo fa. Una persona anche se nella vita 

Fenomeni a tutti i costi: perché i genitori hanno questa ansia da gara con i bambini?

Fenomeni a tutti i costi: perché i genitori hanno questa ansia da gara con i bambini?

Fenomeni a tutti i costi: perché i genitori hanno questa ansia da gara con i bambini? come farsela passare? che effetti può avere sul bambino una volta adulto?

Questa domanda mi è stata fatta da una mamma sinceramente preoccupata per i livelli di competizione tra bambini.

L’ansia delle mamme

Noi mamme abbiamo l’ansia coi figli. “Cresce poco?” “Cresce troppo?” “Prende poco latte?” “Ne prende troppo?” “Cammina troppo tardi?” “Dice troppe poche parole?” o ancora “Sua cugina alla sua età… “, “La vicina di casa ha una figlia che ha due mesi di meno e già fa questo, quello e quell’altro”.

Una sincera preoccupazione è davvero normale. Ogni mamma vuole che il suo cucciolo cresca sano e nel massimo benessere che può avere.

L’importante è che una mamma riconosca la sua ansia e la sappia contenere.

Riconoscerla serve a distinguerla dalla situazione in sé. Bisogna saper valutare il rischio presente per un bambino cercando di non vincolarlo alle nostre paure che potrebbero essere esagerate. Al tempo stesso se proprio non riusciamo a rasserenarci su una certa cosa è bene ascoltarsi, sapendo che quella è una cosa su cui lavorare per cercare una soluzione, concedersi il giusto tempo è importante.

Può trattarsi di piccole situazioni come scendere da uno scivolo da solo per un bambino molto piccolo, o da una corda di un gioco del parco per uno più grande, o qualcosa di un po’ più complesso come passare alcune ore da una nonna o una zia che per qualche motivo non ci fanno stare tranquille.

Se siamo davvero molto ansiose sul far fare qualcosa a un bambino, e ci rendiamo conto che la nostra paura è davvero troppo grande possiamo essere di aiuto al nostro piccolo, per non bloccarlo, lasciando che si occupi della cosa il papà o una zia, o nonna per le prime volte.

La competitività, l’individualismo

Tornando sulla domanda nello specifico, la “gara” tra cosa fa un bambino rispetto a un altro è una competitività direttamente collegata all’individualismo che è davvero estremamente incoraggiato nella nostra società.

Emergere, farsi notare, essere meglio degli altri sono valori davvero molto considerati e incoraggiati.

Oltre le tappe fondamentali dello sviluppo, che ritengo più legate a quanto precedentemente esposto sull’ansia, moti di competitività vera e propria possono emergere di più in fasi successive, magari rispetto a rendimenti scolastici o sportivi.

Certamente genitori che spingono i bambini a dover essere sempre il migliore, a dover superare gli altri, al di là di un giudizio sul valore in sé di questo tipo di “insegnamento”, da un punto di vista psicologico operano una pressione che può essere controproducente e, a seconda dell’indole del bambino, avere conseguenze differenti. I bambini imparano a legare il proprio valore al risultato, questo può avere un impatto sull’autostima. Nel voler sempre primeggiare possono anche diventare bambini molto soli.

Essere il cambiamento che desideriamo vedere nel mondo

Se questa individualità esasperata oltre un prendersi cura del proprio benessere ci disturba, possiamo decidere di vivere in modo differente. Passando ai figli valori diversi anche magari da quelli più diffusi. Ad esempio che si fa uno sport per il piacere dell’attività in sé, che si studia per farsi una cultura, qualche materia ci piacerà di più, qualcuna di meno, questo è anche importante perché ci permetterà di capire quali sono le nostre inclinazioni per un futuro formativo più specifico.

 

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Ho avuto un distacco della placenta e sono stata a letto. Vivo con il terrore che possa ricapitare

Ho avuto un distacco della placenta e sono stata a letto. Vivo con il terrore che possa ricapitare

Oggi rispondo al quesito di una mamma: Al secondo mese di gravidanza ho avuto un distacco della placenta e sono stata un mese a letto. Ho vissuto i mesi successivi con il terrore che potesse ricapitare. Credo sia normale, ma qualche consiglio su come vivere 

Come sconfiggere l’ansia.

Come sconfiggere l’ansia.

Spesso leggo articoli, post e domande su come sconfiggere l’ansia. Già ti ho parlato di cosa sia uno stato d’ansia e alcuni rimedi da mettere campo per abbassare il livello di agitazione, tuttavia è la frase in sé che mi fa riflettere: come sconfiggere l’ansia. 

Rimedi per l’ansia – seconda parte

Rimedi per l’ansia – seconda parte

Ho già iniziato a parlarti di rimedi per l’ansia, con gli esercizi per affrontare l’ansia di oggi voglio darti altri suggerimento su cosa fare per ritrovare la calma.

Nei post sull’ansia che hai letto nelle precedenti settimane, ti ho suggerito dei modi per “distrarre” la tua mente al momento dello stato d’agitazione.

Gli esercizi di cui ti parlo oggi sono più utili in momenti diversi dalla crisi vera e propria, quanto meno in fase d’apprendimento. Si tratta di esercizi da svolgere giornalmente, stabilendo magari un momento preciso in cui ti ci puoi dedicare. Se svolti con continuità aiutano a trovare una maggiore calma interiore e questo stato d’animo contrasta i momenti di agitazione, che potranno essere meno frequenti e meno intensi.

Esercizio numero 1

si tratta dell’esercizio base di rilassamento del training autogeno.
Sdraiatevi in un luogo in cui non ci siano eccessivi rumori e luci.
Chiudete il occhi. Ascoltate il respiro.
Inspirare.
Espirare.
Lentamente.
Inspirare.
Espirare.
Dentro.
Fuori.
Iniziate quindi a dire, dentro di voi, o ad alta voce all’inizio se lo preferite:
IO SONO PROFONDAMENTE RILASSATA
(ripetendolo alcune volte)

Ho appreso questo esercizio per la prima volta durante il tirocinio posta lauream. Da allora mi ha aiutato in numerose occasioni a rilassare mente e corpo.

Esercizio numero 2

Un altro esercizio che voglio suggerirti è la cosiddetta meditazione del radicamento.
Ho provato questa forma di meditazione con visualizzazione e ne ho tratto personalmente giovamento, motivo per cui ho deciso nel tempo di suggerirla, quando lo ritenevo opportuno, anche durante le consulenze.

Ecco cosa fare:
In piedi, o seduti, o in determinati casi, se si deve stare per forza sdraiati, sollevare le ginocchia in modo sia da far aderire la schiena bene al letto, sia da poter poggiare la pianta dei piedi interamente.
Chiudere gli occhi.
Respirare lentamente.

VISUALIZZAZIONE:

Iniziare ad immaginare che dall’interno del proprio corpo, dal centro, partano dei fili, come delle radici, che queste radici iniziano a scendere, attraverso le gambe, e poi giù, attraverso i piedi e da essi più giù attraverso il pavimento, si avviano attraverso il cemento, i pilastri dell’edificio fino a scendere giù fino al suolo, e poi più giù. Mano a mano che le radici percorrono la loro strada diventano sempre più forti. Scendono ancora più giù, nel sottosuolo, ancor più sotto. Fino ad arrivare al centro del pianeta. Giunti qui, piantate le vostre radici. Da esse inizierete a ricevere e dare energia, collegati al centro della Terra. Da qui l’energia risalirà lungo le radici, attraverso il sottosuolo sempre più su, fino ad affiorare in superficie e poi più su, lungo i pilastri dell’edificio dove vi trovare, e attraverso il cemento, e poi il pavimento, fino ad arrivare a voi, attraverso i piedi, e risalendo per le vostre gambe fino al centro del corpo.

Ho riflettuto un bel po’ sul perchè “di pancia” mi fosse venuto di suggerire questo tipo di meditazione per uno stato di ansia notturno. E’ una forma di meditazione che certo rilassa, ma che dà anche energia.

Ha avuto successo con la persona cui l’ho suggerita. Così ho cercato una risposta a questo dubbio.
Credo che la validità sia duplice: non riuscire a dormire ci lascia senza energie, quindi diventa utile per questo aspetto. Inoltre, uno stato di ansia, che ci impedisce di riposare, ci denuncia un qualcosa da cambiare, anche per questo ricaricarci di energia, diventa necessario e importante.

Esercizio numero 3

Ho imparato lo zentangle qualche tempo fa. Ne ho goduto personalmente i benefici, lasciandomi andare anche a divertirmi con la Z.I.A., un acronimo inglese che sta per Zentangle Inspired Art, che riprende i principi dello zentangle senza conservarne gli aspetti più restrittivi.

Lo zentangle fa del disegno una meditazione. Incitando ad un certo tipo di produzioni grafiche, semplici e ripetitive, da inscrivere in uno spazio definito non troppo ampio, un quadrato di circa 8 cm.

Nello zentangle inspired art, si riprende questa modalità di disegnare, spaziando però anche ad altre forme e dimensioni.

Queste produzioni semplici trovano la loro efficacia nel fatto che ci portano a uno stato di concentrazione rilassata del tutto simile alla meditazione.

Ho suggerito anche questa attività perchè per alcune persone può essere più difficile trascendere oggetti e azioni per meditare se non ci sono abituate. Questo non significa che non possano arrivare a cogliere i benefici della meditazione, passando però per attività a sé più affini. C’è chi dice che sia bellissimo meditare camminando, o addirittura facendo le pulizie di casa. Altre persone riescono a raggiungere questo stato di concentrazione rilassata facendo a maglia o ricamando.

Attività semplici, ripetitive, che consentono una concentrazione-rilassata.

Questi tipi di attività ci danno la possibilità di abituarci a uno stato dell’essere che, se vogliamo davvvero essere felici, dovrebbe permeare ogni attimo della nostra vita: il vivere nel “qui ed ora”. Essere nella nostra azione, presenti a noi stessi, coscienti del momento, aveva davvero ragione Trilussa quando scriveva che:

“…tutto sommato la felicità è una piccola cosa”.

Dipingere mandala, realizzando dei cerchi nei quali iscrivere motivi che si ripetono è un’attività che mi ha personalmente aiutata molto ad incrementare livelli di benessere e stabilità interiori.

CONCLUSIONI

Questi esercizi aiutano a ritrovare la calma, i mandala poi sono davvero terapeutici e riequilibranti, tuttavia l’ansia va anche ascoltata.

Bisogna, dopo aver imparato a tamponare il momentaneo malessere, capire cosa la causa. Il nostro corpo suona l’allarme per spingerci a cambiare qualcosa che non va bene per noi.

 

 

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Rimedi per l’ansia – prima parte

Rimedi per l’ansia – prima parte

Nel post dello scorso lunedì ho iniziato a  parlarti di come affrontare uno stato ansioso, oggi ti descrivo alcuni rimedi per l’ansia. Oggi continuo a raccontarti alcune azioni che puoi cercare di mettere in atto di fronte ad uno stato d’ansia.   Di cosa si 

ANSIA COME AFFRONTARLA

ANSIA COME AFFRONTARLA

Avrei voluto in tempi passati, in tarda adolescenza un piccolo vademecum intitolato proprio così: ansia come affrontarla. Ho imparato da sola, a poco, a poco. L’ascolto di me stessa, il percorso personale e professionale sono state le condizioni fondamentali. Cambiare sempre il più possibile quello 

Ansia da feste natalizie

Ansia da feste natalizie

Eccoci qua, dicembre è iniziato e con lui potrebbe insorgere una certa ansia da feste natalizie.

Di cosa si tratta?

L’ansia è generata da un meccanismo di allerta del nostro corpo. Battiti accelerati, respiro più veloce, sono caratteristiche che accompagnano i momenti di ansia. Quando questa si fa più stabile, senza che ce ne rendiamo conto, viviamo in uno stato di iper-vigilanza. Sobbalziamo per lo squillo del telefono, o se qualcosa cade facendo rumore. Siamo perennemente “sulle spine”

Perché possiamo vivere ansia da feste natalizie?

Il Natale è una festività molto importante carica di significati. Si verifica inoltre a ridosso del giro di boa di fine anno, momento che porta a fare dei bilanci, a darsi dei giudizi su quanto realizzato e non.

Festività natalizie vuol dire molte cose:

interrompere i propri ritmi di vita quotidiana, che comunque rappresentano una certezza confortante, che possono anche piacerci molto se siamo riuscite a progettare la nostra vita in un modo che ci somiglia. Anche se, va detto, quanto più saremo serene e soddisfatte nel nostro quotidiano, minore diventa il rischio di cadere in situazioni di stress e ansia. È proprio l’insoddisfazione, che caricandoci già di stress giorno per giorno, aumenta le probabilità di farci cadere in uno stato d’ansia in concomitanza di certi eventi.

Rivedere familiari che non fanno abitualmente parte della nostra vita, perché le relazioni con loro non sono buone e per questo non è un piacere incontrarsi.

“Dover essere” perché magari ci ritroviamo con l’incombenza di organizzare una cena o un pranzo per le festività e questo può metterci sotto pressione. Ci prefiguriamo giudizi negativi da parte di parenti e non riusciamo a svincolarci mentalmente, entrando in ansia.

L’atmosfera del Natale ci mette a disagio perché magari per tanti motivi non siamo in una fase di vita molto felice e la felicità “pompata” attorno non ci facilita le giornate.

Cosa puoi fare?

Ridurre al minimo gli eventi cui “dover” prendere parte.

Delegare il più possibile.

Decidere alcune, anche piccole, cose belle da fare per te. Trovare dei rituali che ti garantiscano una piccola isola felice. Una giornata tutta per te, un libro che volevi leggere da tempo, incominciare un diario per liberarti la mente dai pensieri riversandoli su carta. Ascoltare un brano musicale che ti rilassa o che ti da energia.

Per rendere questo passaggio difficile dell’anno più tollerabile, siediti e fai una bella lista.

Scrivi 50 piccole cose che ami. Devono essere realizzabili ogni giorno in un tempo che riesci a concederti, possono essere pochi minuti o un’ora. Dipende da come è organizzata la tua vita.

Parlo davvero di piccole coccole: un bagno caldo con le candele accese, accendere un incenso, ascoltare una canzone che ti piace, rileggere una poesia che ami, visitare un sito di foto che ti mettono di buon umore, usare un quaderno che ti piace per scrivere qualche pensiero, un esercizio di rilassamento attraverso il respiro, rileggere quel post che ti era piaciuto tanto, prepararti una tisana che ami, mettere lo smalto che ti piace alle unghie, la lista può allungarsi a dismisura!

Perché 50 cose? Perché questo mese, ormai già incominciato ha 31 giorni, alcune delle cose che scriverai magari non ti sarà possibile realizzarle in alcuni giorni, metti che piove e volevi fare una passeggiata in campagna dovrai scartare l’opzione in favore di un’altra. Scrivendone 50 ne avrai una bella scorta. Sì sa l’ansia va rassicurata ;o)

SCARICA IL PDF PER STILARE LA TUA LISTA DELLE
50 PICOLE COSE CHE AMI

 

 

Ansia da rientro? Caratteristiche e rimedi.

Ansia da rientro? Caratteristiche e rimedi.

Sul finire delle vacanze si fanno talvolta i conti con stati d’ansia dovuti alla ripresa delle attività e gli impegni quotidiani. Non parlo del semplice non aver voglia di tornare al lavoro, del preferire restarsene in vacanza. Questa è una sensazione del tutto normale. Parlo