I bambini non sono cattivi

I bambini non sono cattivi

Spesso quando parlo con le mamme mi dicono frasi come queste:

“È buona, mangia e dorme”

Oppure

“non è tanto buono ultimamente, si sveglia a tutte le ore”

O ancora

“È buono, a parte che non dorme tanto la notte”.

È chiaro che nessuna mamma ritenga, se ci si mette a riflettere apertamente sull’argomento, che il piccolo di poche settimane possa essere cattivo/a nel vero senso della parola.

Tuttavia le parole hanno un peso e un valore che ci influenza. A questo livello influenza molto più noi che i piccoli probabilmente, di conseguenza poi però il nostro comportamento avrà un’influenza anche su di loro.

Se siamo portate a dire che è buono/a quando dorme e mangia secondo quanto noi prevediamo e desideriamo, potremo nel tempo sentirci più irritate quando il comportamento del bambino non corrisponde a quello che ci aspettiamo. Non solo e non tanto in questa epoca precoce, con il lattante, ma anche quando superati i primi mesi il repertorio comportamentale si amplia.

PENSIERI E PAROLE

Se evitiamo parole che comportano un giudizio, possiamo mantenere un pensiero più morbido e aperto nel tempo a capire le azioni dei bambini in base a tutta la situazione, anziché a loro specifici intenti.

Quando diventano più grande ed entrano in quelli che vengono definiti gli anni terribili, già usare il termine terribile è deleterio. E se ti dicessi che i due anni sono anche anzi soprattutto meravigliosi?

Durante i meravigliosi due anni tutto è stupore e scoperta, puoi fare un mondo di attività coi bambini che ti seguiranno con un desiderio e un’ammirazione che poi col tempo farai più fatica a ritrovare.

La creatività più semplice diventa un’esperienza di meraviglia. Colorare l’acqua, dipingere con la schiuma da barba, o usare le dita per pitturare. Sono solo alcune attività semplici che creano momenti bellissimi da sperimentare insieme.

Sicuramente si affrontano pure le difficoltà. I bambini fanno grande fatica nella gestione delle emozioni e le esternano all’ennesima potenza.

Se però anziché attribuire una motivazione negativa, pensando che lo fanno a posta, o che ci sfidano o che sono cattivi, INVECE pensiamo che in quel momento non riescono a fare di meglio, che hanno bisogno di noi, del nostro conforto, di un abbraccio più che in molti altri momenti in cui è gradevole stare con loro, ALLORA risulterà più semplice aiutarli e gestire la situazione.

Le parole sono importanti. Danno forma ai nostri pensieri. I nostri pensieri poi prendono forma nelle nostre azioni.

Se vuoi ricevere ogni mese la FAVOLETTERA  ISCRIVITI QUI.



Rispondi