3 strumenti di benessere psicologico

3 strumenti di benessere psicologico

Oggi ti racconto i miei principali 3 strumenti di benessere psicologico sperando possano essere di aiuto anche a te.

“Vivendo in modo creativo ci si rende conto del fatto che ogni cosa che facciamo aumenta il senso di essere vivi, di essere noi stessi, insostituibili e unici.”
(Donald Winnicott)

  1. LE FIABE

È il mio strumento elettivo, almeno finora.

Le fiabe che a leggerle raccontano nel profondo l’animo umano, con le loro parole delicate, le metafore, i personaggi senza tempo, arrivano al cuore di grandi e piccoli, con i loro significati profondi.

Le fiabe che a scriverle concedono di dire anche qualcosa che ci fa vergognare o soffrire. Ci permettono, nel rileggerle, di scovare un significato che avevamo dentro e che non sapevamo raccontarci altrimenti. Ci permettono di conoscerci un pochino di più, in maniera simile ai sogni, attingendo al materiale inconscio.

Vorresti provare ma non sai come iniziare? Inizia dal finale. Prendi una fiaba che esiste già, leggila fino a un certo punto e poi continua tu. Trova il tuo lieto fine.

  1. LA POESIA

La lettura di poesia è una coccola per l’anima. Trovare chi ha saputo esprimere quello che proviamo con parole così dense di significato da farsi simbolo lasciandoci accedere a un senso più profondo è una bellissima fonte di benessere. Una cura.

La composizione poetica è per me la più affascinante e inafferrabile. Sebbene mi sia cimentata più volte, forse non ho il talento necessario, forse non è ancora matura dentro di me quella parte che saprà comporre poesie, chi lo sa. Tuttavia nel segreto e nel privato del mio cassetto, nei miei quaderni, ci sono tantissime poesie. Parole che mi hanno permesso di superare momenti davvero complessi. Situazioni ed emozioni ancora così poco accessibili, da necessitare simboli che in qualche modo me le spiegassero. Da aver bisogno di essere cullata nel ritmo delle parole poetiche.

Ti consiglio, per iniziare, di lasciarti liberamente andare con associazioni assimilabili al gioco del “Se [oggetto] fosse…” o “Se fossi…”, sì lo so, fa un po’ Brunello Robertetti ;o) ma può aiutare  e c’è stato chi ne ha saputo fare versi indimenticati.

  1. IL DISEGNO

Quando le parole non sono ancora accessibili. Quando qualcosa è talmente ancora nascosto dentro, o così troppo forte da esser racchiuso nelle parole, che in qualche modo rappresentino un’elaborazione successiva, il disegno è il mio rifugio.

Disegno o più spesso dipingo. Nei momenti più cupi ho sempre ripreso vita dipingendo. Negli ultimi anni sono stati i mandala il mio rifugio fonte di benessere, momenti di massimo distacco da tutto, di libertà.

Non è necessario saper disegnare o dipingere per usare l’arte per stare bene. Hai mai provato con la cosiddetta “pittura intuitiva”? È proprio tutto incentrato sulle emozioni e le sensazioni di libertà e benessere con questo tipo di attività. Ne ho parlato nel blog del movimento psicoespressivo, anche come attività da fare con i bambini.

 

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