Il femminile nella fiaba
Il femminile nella fiaba è un testo di Marie-Louise Von Franz, psicoanalista, allieva e collaboratrice di Jung.
I PERSONAGGI FEMMINILI NELLE FIABE
L’autrice si pone un quesito:
Un personaggio femminile di una fiaba rappresenta realmente una donna, la sua situazione, la sua psicologia?
Molte storie che parlano di donne sono sono state raccontate da uomini. Sono frutto della loro psiche, delle loro esperienze.
I personaggi femminili rapprensentano quindi, non solo donne, ma pure aspetti femminili della psiche maschile.
“Anima (dal latino anima-ae) è la componente inconscia femminile della personalità dell’uomo. Nei sogni è rappresentata con immagini di donne che variano dalla prostituta alla seduttrice, alla guida spirituale. L’anima è il principio dell’eros, quindi il suo sviluppo nell’uomo si riflette nel modo di rapportarsi alle donne. L’identificazione con anima può comportare l’evidenziazione di aspetti caratteriali quali effeminatezza, ipersensibilità, melanconia. Jung chiama Anima l’archetipo della vita stessa”.
Definizione del concetto di anima di Jung tratto da J.Chevalier A.Gheerbrant, Dizionario dei simboli.
Nei sogni e anche nelle fiabe!
Nelle fiabe, afferma la Von Franz, i personaggi femminili sono sia l’Anima, sia la donna, “talvolta domina l’una e talvolta l’altra”.
FANCIULLE, MADRI, MATRIGNE, STREGHE…
I personaggi femminili nelle fiabe rappresentano spesso specifici archetipi.
Archetipo è una parola che deriva dal greco e significa:
“modello, forma, tipo primitivo” da cui poi vengono modellate forme successive.
Jung ne ha definito il significato psicologico: l’archetipo è una sorta di linguaggio simbolico primitivo presente in tutte le razze umane.
Fanciulle, principesse, matrigne, sorellastre, streghe sono spesso protagoniste delle fiabe.
Possiamo identificare tre figure femminili principali nelle fiaba: la fanciulla, la madre e la strega/matrigna
Esse, se ci facciamo caso, rispecchiamo le tre fasi della vita della donna dalla pubertà alla vecchiaia.
LA FANCIULLA
Spesso è la protagonista della fiaba. Quella che vive una situazione iniziale di “rottura” di un equilibrio e dovrà poi affrontare una serie di prove per arrivare a guadagnare un nuovo equilibrio e poter vivere “felice e contenta”.
LA MADRE
Spesso la rottura dell’equilibrio iniziale della fanciulla è rappresentato dalla morte della mamma. La mamma che muore nella fiaba segnala il momento della necessità di crescere. Se la mamma non “muore”, ossia non lascia andare la fanciulla alla sua vita, ella non potrà svolgere il suo percorso di crescita.
LA STREGA o MATRIGNA
Una madre nella sua accezione negativa, che non lascia andare la figlia, non permettendole la sua naturale evoluzione, bloccandone il percorso di crescita.
A volte invece è la rappresentazione della saggezza, magari spaventosa ma utile all’evoluzione protagonista.
Si tratta di una figura femminile che ha in sé il potere della saggezza. Colei che Clarissa Pinkola Estes chiama “la que sabe”.
Tre simboli della vita femminile. La fanciulla che deve crescere e realizzarsi, la mamma che deve saper (lasciar) crescere la figlia e la vecchia saggia.
Il FEMMINILE CHE C’È IN OGNI UOMO
Scusa ma non avevamo detto che il femminile nella fiaba rappresentava l’aspetto femminile della psiche maschile? Sì.
Nel suo testo “Il femminile nella fiaba” la Von Franz riporta che secondo Jung
“L’anima suole contenere tutte le qualità genericamente umane che fanno difetto all’atteggiamento cosciente. Una donna molto femminile ha un’anima maschile, un uomo molto virile ha un’anima femminile”.
Compeseremmo nell’inconscio quel che non manifestiamo esteriormente.
Jung afferma che:
“L’uomo non è del tutto ein ogni cosa virile; normalmente ha anche determinati tratti femminili. Quanto più virile è il suo atteggiamento esterno, tanto più somno cancellati in esso i tratti femminili che compaiono perciò nell’inconscio”.
Uomini e donne compensano quindi nella parte incoscia i tratti che celano all’esterno.
Aspetti maschili nelle donne e aspetti femminili negli uomini nelle fiabe, dove sono personificati nei protagonisti, possono bloccare l’evoluzione del personaggio, così come nella vita reale possono creare un blocco nell’evoluzione della persona.
Le fiabe sono un ottimo modo per conoscere se stessi.
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