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Come dire ai figli che i genitori si separano

Come dire ai figli che i genitori si separano

Come dire ai figli che i genitori si separano è un tema che mi ho affrontato spesso durante le consulenze. [PUOI ASCOLTARE QUESTO POST A QUESTO LINK] Quando due genitori smettono di essere coppia non smettono però di essere genitori. Questo processo presuppone una scissione. 

I bambini devono annoiarsi

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I bambini devono annoiarsi? Ebbene sì. In questo post ti racconto come creare momenti di noia ai bambini e insegnar loro il benefico effetto dei momenti di pausa accantonando l’horror vacui. [Per ascoltare la registrazione del post clicca qui] Scrivo questo post su impulso della 

Le paure dei genitori

Le paure dei genitori

Pensate mai a come le paure dei genitori possano incidere sulle emozioni dei figli?

Scrivo questo post su impulso della preoccupazione di una mamma circa la possibilità di trasmettere proprie paure alla figlia.

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Ci sono alcuni aspetti da considerare per farsi un’idea riguardo a questa preoccupazione.

PREOCCUPAZIONE O FOBIA

Quella che sente il genitore è una preoccupazione, un timore che però non inficia il buon vivere quotidiano, non limita le esperienze, non induce ad evitare costantemente alcune situazioni, oppure sì?

Questo quesito è davvero importante, poiché qualora una persona, a prescindere dalla presenza dei figli, veda limitata la sua vita da una vera e propria fobia che ne circoscriva il benessere e le azioni quotidiane, prendere in considerazione la consulenza di uno psicologo è di grande aiuto.

WE REPEAT WHAT WE DON’T REPAIR

Questa frase di Christine Langley-Obaugh ci dà la dimensione di quanto sia importante essere consapevoli di nostri eventuali limiti e modalità di funzionamento al fine di lavorarci su per non trasmetterli inconsapevolmente ai figli. Se neppure sappiamo che una certa elevata preoccupazione potrebbe essere trasmessa ai figli, agiremo senza possibilità di cambiamento. Per cui porsi la questione è il primo passo utile per superare la difficoltà.

La consapevolezza è il primo passo, ma non il solo ingrediente necessario.

CONFINI

Una cosa importante da fare e dare i giusti confini alla paura che si prova come mamme. Dicendo che noi abbiamo la tal paura, non che l’oggetto della nostra paura sia in assoluto spaventoso. Riportando l’esempio che magari il papà o la nonna non hanno tale paura.

Ad esempio ho personalmente parecchia paura delle api, vespe, insetti che pungono. Ho cercato di circoscrivere questa paura a me, lasciando la possibilità a mia figlia di sapere che non tutte le persone hanno timore allo stesso modo, mostrandole come il comportamento del papà, o dei nonni sia diverso verso questi insetti. Non saprei dirti se avrà paura come me a mano a mano che cresce, questo dipenderà dalle esperienze, se la pungeranno potrà aumentare questa possibilità. Dare confini alla propria paura è però importante. Mostra al bambino che una certa cosa non è in assoluto qualcosa di cui aver timore.

SPIEGARE

Possiamo anche, soprattutto se un bambino lo domanda, spiegare perché abbiamo paura di una certa cosa, aiuterà anche noi a limitare il motivo del nostro timore. Magari abbiamo paura dei cani perché da piccoli c’era un grosso cane antipatico vicino a dove vivevamo che abbaiava sempre troppo spaventandoci. Anche in questo caso però diventa importante darei i giusti confini, offrendo a noi stessi e al nostro piccolo la visione che fuori dalla nostra esperienza negativa ce ne sono moltissime positive, dicendo in riferimento all’esempio specifico che però ci sono moltissimi cagnolini molto simpatici con cui fare amicizia.

ATTENZIONE ALLE PAROLE

I nostri pensieri, che danno impulso alle nostre azioni e che sono causa e conseguenza di esperienze ed emozioni, sono fatti di parole.

Le parole che usiamo quotidianamente ci possono far capire molto, se prestiamo attenzione, sul nostro modo di percepire e sentire rispetto a qualcosa.

Ad esempio possiamo essere molto preoccupate per il nostro aspetto fisico, per il peso, magari involontariamente diciamo spesso qualcosa relativamente al fatto che pesiamo troppo, o che non bisogna aumentare troppo di peso, o comunque quando ci esprimiamo sul tema, lo facciamo sottolineando l’importanza di essere magri e passando di conseguenza un certo tipo di messaggio ai figli.

Questi messaggi che passiamo loro inconsapevolmente possono creare la nostra medesima preoccupazione nei figli, anche se il nostro scopo non era certo che si preoccupassero del loro peso.

Facciamo quindi attenzione alle parole che utilizziamo. Se sappiamo di avere determinati timori poniamo attenzione a confinarli al nostro personale sentire, offrendo al bambino la possibilità di vedere che ci sono adulti importanti attorno a lui che non hanno la medesima preoccupazione.

Quando la paura è davvero importante e ci limita può aiutare l’aiuto di uno psicologo.

 

Un modo bello per comunicare con i bambini sono le fiabe. Qui trovi i miei libri per aiutarti in questo senso.

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Conoscere i propri figli

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Conoscere i propri figli può sembrare scontato a volte, eppure non è così semplice. [Puoi ascoltare questo post, invece di leggerlo, CLICCANDO QUI] Senza pensare a figli adolescenti, in età già di per sé complessa, ma parlo anche di fasi di sviluppo più precoci. Se 

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Cara mamma, forse sei anche tu come me figlia degli anni ’70, veniamo da un’epoca in cui PURTROPPO si riteneva adeguato PUNIRE i figli per educarli. Spesso, NONOSTANTE questo tipo di modalità educativa, diventiamo persone adulte abbastanza sane ed equilibrate e, non avendo a disposizione 

Bambini e scrittura

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Bambini e scrittura è un binomio che amo molto. Trovo che la scrittura sia una chiave di lettura molto interessante. Il gesto grafico accompagna l’uomo da sempre, è un’espressione del sé per comunicare, tramandare, per lasciarsi dietro una traccia.

LA SCRITTURA COME CHIAVE DI LETTURA

La scrittura è da secoli anche un’importante oggetto d’analisi per la GRAFOLOGIA.
Si tratta di una metodologia che ha come finalità la descrizione delle caratteristiche della personalità di un individuo attraverso l’interpretazione della sua grafia.

Gli studi, che hanno dato corpo a questa disciplina, si basano su indagini empiriche e pratica clinica. Esistono, come anche nella psicologia, diversi orientamenti che, pur partendo da denominazioni e una tecnica un po’ diversa, giungono comunque a poter descrivere lo scrivente. Ciò è possibile poiché

il gesto grafico, che diviene automatico e inconscio una volta superato l’apprendimento iniziale, assume determinate qualità quanto a forma, pressione e ritmo, in base alle caratteristiche neurologiche di chi lo produce, è pertanto in grado di descrivere il temperamento e le peculiarità di una persona.

La grafologia può diventare un valido strumento per la psicologia. Aiuta il terapeuta a capire in poco tempo alcune importanti caratteristiche della persona che richiede la sua consulenza e fornisce un valido strumento alla persona stessa per conoscersi meglio.

INDICATORI INTERESSANTI NEI BAMBINI

Nel caso dei bambini, la cui personalità è ancora in via di sviluppo, la grafia Continue reading Bambini e scrittura

Favole di Natale

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Oggi voglio parlarti delle fiabe che ho racchiuso nel mio libro Favole di Natale. Babbo Natale e l’elfo dei pensieri La storia di un elfo pasticcione e di un bambino che impara a capire che i propri desideri sono sì importanti, ma non devono andare 

Che cos’è la disgrafia?

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 Che cos’è la disgrafia? Cos’è: La disgrafia: un disturbo specifico dell’apprendimento. È definito specifico in quanto riguarda un’abilità in particolare, inoltre non prevede la presenza di ritardo mentale e, sebbene possano essere presenti più disturbi dell’apprendimento contemporaneamente (spesso problemi nella scrittura sono legati a problemi 

Significato della fiaba di Hansel e Gretel

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Oggi voglio raccontarti il significato della fiaba di Hansel e Gretel. Un classico dei fratelli Grimm che racconta l’importanza di crescere facendo la fatica di superare gli stadi di sviluppo precedenti.

LA STORIA

La storia, arcinota, ci narra dei due fratelli, figli di un taglialegna che cade in povertà. I due ragazzini vengono allora abbandonati nel bosco. La prima riescono a fare ritorno poiché Hansel dissemina di pietre bianche la strada. La seconda però, lascia delle briciole, che vengono mangiate dagli uccellini. I due fratelli giungono così alla casetta di marzapane, abitata però dalla terribile strega che riusciranno fortunatamente a cuocere in forno! Faranno poi ritorno a casa propria con un bottino che permetterà di vivere “felici e contenti”.

I SIGNIFICATI

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Cos’è il bullismo

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Cos’è il bullismo? Il bullismo è un fenomeno di cui sentiamo parlare sempre più spesso. Si tratta di un concetto mutuato dalla lingua inglese il cui significato è grossomodo: fare lo spaccone. La cosa importante da tenere presente però è che il bullismo è un