Significato di Alice nel paese delle meraviglie

Significato di Alice nel paese delle meraviglie

In questo post ti parlo del significato di Alice nel paese delle meraviglie

La storia

Il racconto di Alice nel paese delle meraviglie è stato scritto da Carroll oramai due secoli fa, ispirato da una gita in barca insieme a tre bambine, di cui una si chiamava proprio Alice. Il racconto sarebbe stato scritto come dono per la bambina.

Narra l’avventura di Alice in un paese fantastico, dove si incontrano creature surreali e nulla sembrerebbe seguire le logiche della razionalità.

Un regno di surrealismo onirico che proprio alla fine si palesa essere appunto un sogno. La narrazione termina infatti con il risveglio di Alice che scopre di aver sognato.

Simbologia dei personaggi e dei luoghi

Durante il suo percorso all’interno di questo paese immaginario la protagonista incontra gli ormai celebri personaggi:

Il coniglio bianco:

una creatura che diventa fantastica perché antropomorfizzato. Alice è incuriosita da questo coniglio col panciotto e l’orologio, che corre gridando di essere in ritardo. Il tempo che scappa via, è relativo al mondo degli adulti, che hanno sempre qualche scadenza da seguire. Alice si trova a inseguire quindi questa fretta, che possiamo pensare come fretta di crescere, desiderio di entrare di corsa in questo mondo dei grandi, affascinante, ma sconosciuto, immaginato e ancora non compreso, sembra andare tutto al rovescio da come lo si crede.

 

Il brucaliffo

col suo parlare saggio e placido è apparentemente all’opposto del coniglio bianco, da dei suggerimenti ad Alice. Per fare chiarezza è necessario crescere, assumere consapevolezza di sé, capire chi siamo e dove vogliamo andare. Quando chiede ad Alice chi lei sia, la ragazzina risponde che sapeva chi fosse la mattina, ma di essere già cambiata molte volte da allora. Questa trasformazione evolutiva viene infine rappresentata a pieno dal bruco che diventerà una farfalla.

 

Il cappellaio matto

è uno dei personaggi con cui Alice si troverà a prendere il tè, un’azione apparentemente abituale e ben codificata, che trasposta nel regno fantastico di Alice perde tutte le sue regole. Sta a rappresentare il conflitto tra situazione ben codificata e nota e situazione nuova sconosciuta, dove non si sa come comportarsi. È un po’ il sentire del bambino verso il mondo adulto, prima di accedervi e iniziare a conoscere le “nuove” regole del gioco.

 

Il gatto del Cheshire

o stregatto o ghignagatto, è un personaggio misterioso, che appare e scompare, dando alla protagonista dei suggerimenti enigmatici. Sono in realtà degli inviti a diventare consapevole di sé, a scoprire chi è e cosa vuole, in definitiva a fare passi in avanti lungo il proprio cammino evolutivo. “Che strada devo prendere” domanderà Alice, “Dipende dove vuoi andare” risponde saggiamente il gatto.

 

La regina di cuori

è il personaggio antagonista, la “cattiva”. Racchiude, sempre col tocco surreale che permea tutto il regno, le caratteristiche che ci incutono timore negli adulti: l’essere arrabbiati, perentori, il voler risolvere tutto drasticamente. La regina vuole sempre “tagliare la testa” di chi la intralcia.

Significati della storia

Come evidenziano singolarmente tutti i personaggi, la storia di Alice nel paese delle meraviglie è legata al tema del diventare grandi.

A quanto e come questo mondo degli adulti appaia lontano, strano e dominato da logiche estranee ai bambini.

Alice più volte aumenta o diminuisce esageratamente le proprie dimensioni fisiche, una probabile rappresentazione della difficoltà del prendere le misure del percorso evolutivo che provoca profonde trasformazioni sia fisiche che psicologiche.

 

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