Bullismo e cyberbullismo
Oggi 4 giugno è la giornata internazionale per i bambini innocenti vittime di aggressioni.
L’ONU ha istituito questa giornata nel 1982 al fine di:
“riconoscere il dolore sofferto dai bambini in tutto il mondo, vittime di abusi fisici, psicologici ed emotivi”.
Negli ultimi tempi, sempre più spesso, ascolto mamme preoccupate che i loro figli a scuola possano incorrere nelle violenze di un bullo.
Il termine ”bullismo” è mutuato dall’inglese “bullying” che significa perseguitare, tormentare, fare lo spaccone.
È utilizzato per designare un insieme di comportamenti in cui qualcuno ripetutamente fa o dice cose per avere potere su un’altra persona o dominarla.
Il termine originario “bullying” include sia i comportamenti del “persecutore” che quelli della “vittima” PONENDO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE LA RELAZIONE.
Il bullismo ha alcune caratteristiche che lo differenziano dai normali confini tra coetanei.
Il BULLO:
- ha maggiore potere della vittima per caratteristiche fisiche o psicologiche.
- Prova piacere nel “dominare” la vittima.
La VITTIMA:
è in genere una persona molto sensibile
- spesso manca di supporto e si sente isolata di fronte alle angherie del bullo
- subisce un danno importante alla propria autostima e talvolta può diventare a sua volta un bullo.
Questo è determinato dal reiterarsi delle prepotenze per un tempo prolungato.
Mentre in un normale conflitto tra coetanei non si riscontrano queste caratteristiche, in un conflitto che non ha le connotazioni del bullismo infatti i bambini o ragazzi coinvolti hanno la possibilità di dire la propria, di “negoziare” con l’altro per sostenere i propri bisogni e possono svincolarsi dalla situazione quando vogliono.
In un normale conflitto tra coetanei non si insiste oltre un certo limite.
Al contrario nel bullismo si prova la difficoltà di sentirsi sopraffatti e di non avere potere per cambiare le cose. Il rapporto è sbilanciato, non paritario come dovrebbe essere.
Una tipologia particolare di bullismo che ha preso piede con la diffusione dell’uso del mezzo informatico:
Il CYBER BULLISMO, che sta a indicare, appunto, il bullismo esercitato online.
In tali casi gli attacchi continuativi alla vittima sono operati attraverso internet.
Purtroppo nel caso di CYBER BULLISMO alle caratteristiche che connotano il bullismo si aggiunge il fatto che:
-
il bullo non avendo un contatto diretto con la vittima oltre ad essere meno facilmente reperibile si sente libero di infierire ancora di più.
-
Inoltre, le ampie possibilità di diffusione dei messaggi, ampliano il danno per la vittima.
Purtroppo ogni mezzo a nostra disposizione può avere un utilizzo malevolo, ma la questione non sta ovviamente nelle caratteristiche del mezzo, ma nell’uso che se ne fa.
BULLISMO e CYBER BULLISMO sono fenomeni sociali, coinvolgono bullo/i e vittima/e ma anche tutte le persone che rientrano nel sistema cui appartengono, ad esempio chi sa ma magari impaurito non riesce ad intervenire.
È essenziale poter fronteggiare le situazioni di bullismo facendo rete.
Una rete sociale:
La scuola con le famiglie e i professionisti chiamati ad occuparsene.
È fondamentale sensibilizzare.
Introdurre momenti di riflessione sulle emozioni proprie e quelle dell’altro, con la possibilità di intraprendere attività psico-espressive anche di scambio di ruolo tra bullo e vittima.
Capire l’altro e le sue emozioni è la prima forma di prevenzione e recupero.
Iniziare a parlare di bullismo con i bambini è molto utile per prevenirlo.
Ho scritto un libro per parlare di bullismo ai bambini attraverso delle storie.