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Come inventare una fiaba –  terza parte

Come inventare una fiaba – terza parte

Un’altra strada che ti suggerisce come inventare una fiaba, se di fronte ad una pagina tutta bianca non riesci ad iniziare, è scegliere tra tante favole, o anche da storie che puoi trovare su una rivista, quindi storie anche vere, e prenderne l’inizio. Come inventare 

Come inventare una fiaba – seconda parte

Come inventare una fiaba – seconda parte

Un’altra tecnica che risponde alla questione come inventare una fiaba è procedere rispondendo a delle domande. Sentiero delle domande per una storia Questa modalità può aiutare e far sentire protetto dal sentiero segnato dalla domande alcuni, mentre potrebbe risultare troppo vincolante per altri. Il bello 

Perché inventare fiabe?

Perché inventare fiabe?

Oggi ti voglio parlare del perché è importante inventare fiabe e in cosa può esserti di aiuto.

Usi delle fiabe

Insegnare

Si perde nel tempo l’uso delle favole e delle storie che si servon di metafore, intrecci che impastano emozioni e insegnamenti per regalarli al tempo che le tramuta in tesoro per i posteri.

Le favole hanno avuto e hanno ancora innumerevoli usi.

Nate, secoli orsono per veicolare insegnamenti, continuano la loro opera in questo senso.

Anche oggi molte fiabe esistono e possono essere utilizzate proprio per insegnare qualcosa.

Le favole comunicano alternative sane e positive per risolvere problemi.

Comunicare emozioni

Possono aiutare a capire le emozioni, attraverso l’uso di metafore appropriate, ad esempio la rabbia raccontata da un vulcano che esplode[1].

Le fiabe sono validi aiutanti nell’introdurre argomenti spinosi, che facciamo fatica a trattare, magari soprattutto con i bambini[2].

Per la psicologia la favola, sia da scrivere che da leggere, è strumento utile, può aiutare ad elaborare eventi o comportamenti, a capire di più se stessi. Per i bambini ne è stato anche elaborato un apposito test proiettivo[3].

La favola ha il potere importante di avvicinare emotivamente chi legge e chi ascolta, così può essere un buon canale di scambio tra genitori e figli[4].

L’uso di favole è molto utile anche a scuola, dove aiuta a veicolare un contenuto da insegnare per renderlo più interessante ed emotivamente coinvolgente[5].

La favola, scriverne soprattutto, aiuta a conoscere meglio se stessi. A far venir fuori temi importanti della nostra vita, che magari facciamo fatica a contattare.

“In senso generale creare con le parole è mezzo per adempiere all’istinto creativo che ci rende più evoluti e ci ricongiunge all’infinito”[6].

Inventare fiabe

Nell’inventare fiabe, senza saperlo racchiuderai nelle parole qualcosa di te e rileggendoti potrai attingere ad un’emozione, un pensiero che prima tenevi nascosto perfino a te stesso.

Questo è motivo per cui favolare è importante e, forse, dopo che si è iniziato a farlo, irrinunciabile. Aiuta a conoscere se stessi. A capire come veramente siamo. Chi veramente siamo. Aiuta a portare alla luce anche i lati e gli eventi più oscuri che ci appartengono.

Favolare qualcosa, raccontare mettendo in favola, ci aiuta così, per il tempo che ci serve a dire quel che altrimenti non usciva da nostro animo, rimanendo una sofferenza celata dentro.

Al contrario, anche se nelle sembianze di una favola può così venir fuori. Sarà poi possibile, al momento giusto, in cui si diventa pronti per farlo, liberare dalla metafora della fiaba, quell’evento, argomento, caratteristica personale che prima non eravamo pronti a vedere e dire così com’è.

 

Le fiabe sono “roba da bambini”?

Qualche volta i grandi pensano che le favole appartengano solo ai bambini. Tuttavia, sono, forse, proprio loro quelle persone che ne hanno più bisogno di tutti, più dei piccini cui ne attribuiscono la proprietà assoluta.

Sono magari quelle persone alle quali la vita ha messo nella valigia del viaggio delle grosse prove da superare, persone che potrebbero forse alleviare un poco l’elaborazione di qualcuna delle loro dure esperienze proprio attraverso la favolazione.

Non è vero poi che le favole siano da sempre appannaggio dei più piccoli[7], lo sono diventate di recente, in un momento sociale in cui, forse, il tempo necessario alla favola, il mondo fantasioso del possibile in cui prende vita, si ritiene lontano dalla veloce società concreta e razionale in cui nuotano, spesso affannate, le persone adulte.

Tuttavia, se a volte si prova a scrivere, anche senza troppa convinzione, anche sentendosi un po’ l’adulto che fa cose da bambino, in ogni caso si inizia una storia, la narrazione prende in qualche modo il via e, protetti dalla metafora che abbiamo scelto, raccontiamo ancora non sappiamo neanche noi cosa.

Dopo, arriva un momento, più tardi, ore, giorni mesi, ciascuno ha un tempo suo, in cui, rileggendoci, capiamo improvvisamente cosa la nostra anima è riuscita a farci dire con quel racconto e, lentamente, qualcosa che non osavamo dire a noi stessi è venuto alla luce.

Questa è la magia della favolazione. La possibilità per l’anima, o se preferiamo essere più scientifici per la parte più inconsapevole di noi, di dire quello che non si riesce a dire neppure a se stessi.

Possiamo ritrovare nel racconto qualcosa che ci è successo, un lato del nostro carattere, un desiderio che non avevamo ancora osato confessare.

Ovviamente, in situazioni di particolare difficoltà, con esperienze molto dolorose può essere necessario l’aiuto di un terapeuta per “decifrare” ed elaborare meglio le nostre storie più importanti e ciò che rappresentano nella vita dell’autore.

Comunicare con le fiabe

Altro motivo per il quale favolare è utile e importante è perché ci permette di comunicare agli altri qualcosa che è difficile dire così com’è. Ad esempio, per parlare di temi difficili ai bambini, anche se l’esperienza mi ha insegnato che usar la narrazione favolata coi piccoli è cosa gradita anche se l’argomento non è dei più complicati.

Passare una comunicazione attraverso il corridoio della favola lo fa arrivare più bello e buono, ripieno della dolcezza che mettiamo nella narrazione, della bellezza della storia che possiamo usare, delle emozioni che accompagnano la storia stessa.

Anche in questo caso la distanza di sicurezza psicologica, regalata dalla metafora della narrazione favolata, permette di dire anche un qualcosa che spaventa o ha fatto star male in qualche modo.

Tacerlo farebbe male al cuore, ma anche parlarne senza la protezione della fiaba.

Favolare può davvero alleggerirci da un peso. Con un gioco di parole possiamo dire che “favolare fa volare” più di quanto non si immagini.

 

Ho scritto fiabe che possono esserti di aiuto per affrontare temi difficili con i bambini

 

Elenco dei testi citati:

[1] Ho un vulcano nella pancia. Come aiutare i bambini ad affrontare la rabbia di Eliane Whitehouse, Warwick Pudney 1999.

[2] Raccontare storie aiuta i bambini di Margot Sunderland, 2004

[3] Il metodo delle storie da completare di Louisa Düss 1957

[4] Me lo leggi? Racconti, fiabe e filastrocche per un dialogo d’amore con il nostro bambino di Giorgia Cozza 2012

[5] Fiabe e racconti per imparare di Carlo Scataglini 2002

[6] Parole come stelle di R.Tiziana Bruno 2013

[7] R.T.Bruno op. cit.