L’instabilità del lockdown
Negli ultimi anni ho scritto più di un libro di storie per aiutare i bambini a capire situazioni complesse attraverso le fiabe. Aiuta tanto, anche nelle situazioni più gravi, sapere quel che accadrà nella nuova situazione. Cosa cambierà e come, cosa resterà come prima. Queste informazioni rendono l’evento che determina la trasformazione, per quanto indesiderato e complesso, più accettabile ed esplorabile.
Ad esempio in una situazione di divorzio comunicare in maniera adatta all’età del bambino cosa accadrà, dove vivrà, quali saranno le routine della sua giornata, aiuta perché toglie mistero. La paura spesso si genera quando non si sa cosa aspettarsi. Allora definire in modo chiaro come sarà la nuova vita, aiuta perché rende quell’incerto e spaventoso più sicuro ed esplorabile.
Questa situazione pandemica in corso invece non lo permette.
Come ho scritto nel post dello scorso lunedì ci troviamo a vivere un sentimento di lutto dovuto al lockdown.
Questa situazione è un lutto in corso e continuativo.
Una perdita di sacre libertà, situazioni di vita, di lavoro, di persone care.
All’instabilità causata da questa condizione non si riesce a far corrispondere l’aiuto del sapere cosa accadrà per poter in qualche modo rasserenarsi.
Veniamo costantemente colpiti da mesi da nuove perdite.
Cosa accadrà domani? E il giorno dopo? E la settimana successiva?
Personalmente vivo una situazione di lotteria giornaliera. Domani chiuderà anche la classe di mia figlia? O l’ufficio dove lavoro? Ci imporranno qualcosa di ulteriormente insopportabile?
Ultimamente mi chiedo spesso se ci sia un limite.
Un limite alla mancanza di rispetto per le emozioni. I media terrorizzano anziché informare.
Un limite alla violazione delle nostre più sacre libertà.
Un limite a quello che le persone riescono a far diventare normale.
Si sono realizzate troppe finestre di Overton.
Apparentemente non c’è un limite.
Resta l’amore per le persone care.
Resta aggrapparsi forte ai cuori che giorno per giorno condividono con me questo lutto, questa instabilità.
Resta la mia famiglia.
Mi stringo forte a chi amo.