Fiabe
Oggi ti voglio parlare di alcune fiabe, in particolare di tre di loro tra quelle che ho deciso di pubblicare gratuitamente su questo sito.
Alcuni anni fa una psicoterapeuta mi ha contattata per chiedermi se avevo una storia per parlare di affido e adozione. Stava affrontando un caso per il quale la fiaba le sarebbe stata di aiuto.
Ascoltandola parlare del caso, ho trovato spunto per scrivere una storia che parlava di una fogliolina, del suo albero che non riusciva a star bello dritto da solo e di un albero nelle immediate vicinanze che pur non avendo foglie proprie riusciva a sorreggere quel ramo dell’altro albero e la fogliolina in questione.
Trovi la storia nella fiaba: “Due alberi per una fogliolina”. Se fa al caso tuo puoi scaricarla gratuitamente:
Una fiaba che a breve potrebbe tornarti utile se hai un bimbo, o bimba, che deve iniziare l’asilo è “Olivia va a scuola”.
Ho scritto questa fiaba 5 anni fa, quando mia figlia Morgana ha iniziato l’asilo.
I primi giorni correva felice all’asilo, poi quando tutti ormai si erano abbastanza ambientati e anno iniziato a stare a scuola 5 ore anziché un paio, le cose sono peggiorate per noi.
Stava prendendo consapevolezza del distacco e ha avuto bisogno del suo tempo per elaborarlo.
Così, per aiutare sia me che lei ad affrontare questo momento di crescita, ho fatto come sempre ricorso alle fiabe. Un giorno mentre tornavamo da scuola ho inventato per lei la storia di Olivia, che dopo un estate al mare o al parco con i suoi piccoli amici, si apprestava ad iniziare la scuola.
Per molti giorni all’uscita di scuola, o anche durante la giornata, Morgana mi chiedeva di raccontarle questa fiaba e io lo facevo volentieri. Voleva dire che la storia le stava permettendo di elaborare il momento che stavamo vivendo.
Ecco la fiaba di Olivia la puoi scaricare liberamente:
La prossima fiaba l’ho scritta qualche annetto fa pensando a questa nostra società della velocità. Le informazioni viaggiano velocissime.
Vogliamo i cibi tutto l’anno indipendentemente dal loro periodo. Si è persa la stagionalità delle cose. Facciamo maturare in fretta i frutti e le verdure con le serre. Siamo bombardati di informazioni, le nuove generazioni lo sono fin dalla tenerissima età, certo valutiamo anche il lato positivo: gli stimoli intellettivi sono molto elevati e le menti dei bambini se ne giovano, tutta via ogni cosa ha un prezzo.
Qualcosa, inevitabilmente si perde.
Si perde la capacità di saper aspettare.
I bambini non ce l’hanno. I bimbi piccoli, piccoli quando hanno fame gridano finché non viene dato loro del cibo. Hanno bisogno di tempo per imparare l’attesa. È una grande fatica saper aspettare, implica il tollerare la frustrazione. Questa iniziale “frustrazione” può con il tempo diventare uno spazio positivo, un momento per prepararsi a quello che stiamo aspettando.
È bello saper apprezzare il momento del desiderio.
L’attesa di qualcosa di importante è necessaria per prepararsi ad accogliere il nuovo.
Oggi rischiamo di non riuscire ad insegnare col nostro esempio tutto questo ai bambini, perché lo stiamo disimparando nella società del tutto-e-subito.
Quella di Marilena è un invito a riprendersi il tempo giusto per ogni cosa. Puoi scaricarla gratuitamente: