Grazie bambini e grazie maestra!

Grazie bambini e grazie maestra!

Questa mattina, stravolta dal caldo come sempre negli ultimi giorni, nella casella di posta ho trovato un dono speciale che mi ha messo addosso tanta felicità e gratitudine e tanta voglia di dire: Grazie bambini e grazie maestra!

Ho ricevuto una mail dalla maestra Mara, che mi ha raccontato di aver letto alla sua classe le avventure di Smogomorfo (che si trovano nel libro “Come dire ai bambini che cos’è il bullismo”) e in seguito alla lettura i bambini hanno realizzato dei disegni e inventato a propria volta delle avventure per “Smogo”, così come suggerisco nelle attività del testo. Una splendida sorpresa ricevere questi disegni e queste storie!

 

SMOGOMORFO

Per chi non lo conosce, Smogomorfo è un mostro fatto di smog, che si ritrova dapprima nel bosco, poi in un ristorante e persino in una profumeria.

Dapprincipio è un vero prepotente, ma col tempo e le (dis)avventure che gli capitano impara ad avere pensieri e comportamenti più gentili verso chi sta attorno a lui.

Le storie di Smogormofo si trovano in un libro che, come dice il titolo, è utile per parlare ai bambini di bullismo. Aiuta a riflettere attraverso le storie sull’importanza di

  • riconoscere le situazioni in cui si stanno subendo prepotenze

  • sapere che è sbagliato

  • chiedere aiuto.

LE STORIE DEI BAMBINI

Con grande gioia condivido qui per voi le storie scritte dai bambini della classe IV Primaria dell’I.C. di Palau:

OMOSMORFO

C’era una volta un uomo fatto di smog, era molto strano e abitava in una città  molto sporca.

Un giorno vide un uomo che mangiava una pizza. Allora Smogomorfo (così si chiamava l’uomo di smog) gli chiese: – Che cos’è quella cosa? – Come?! Non la conosci? È una pizza! – disse l’uomo – Ma come ti chiami tu? – domandò l’uomo incuriosito. – Io sono l’uomo di smog, sono fatto di polvere, il mio carburante è la polvere – rispose Smogomorfo. L’uomo rimase un po’ perplesso, poi però disse a tutti i passanti che Smogomorfo non sapeva cosa era la pizza. Tutti così iniziarono a prenderlo in giro e lui si sentì molto solo. Ma in fondo era abituato a sentirsi solo e triste perché sapeva di essere così diverso dagli altri.

Invece quel giorno Smogomorfo aveva sentito una sensazione strana, mai provata prima… non riusciva a levarsi dalla testa l’immagine di quel signore che mangiava quello strano cibo con tanto gusto.

Tornando a casa decise di passare per il bosco, vide delle bacche viola attaccate a un cespuglio, provò ad assaggiarne una e poi…puf…diventò un uomo e da allora si chiamò Omosmorfo. Così visse per sempre come un uomo vero e finalmente fu felice insieme a tutti gli altri.

IL BULLO DELLA SCUOLA DEI COLORI

Nella scuola dei colori un bulletto di nome  Smogomorfo, alla ricreazione, rubava le merende a tutta la classe e le mangiava tutte senza darle a nessuno.

Durante una gita in montagna rimase solo e si perse in un bosco, ma nessuno lo andò a cercare perché non lo volevano aiutare. Stava cercando una via d’uscita, quando vide in lontananza due occhi luccicare. Spaventato, provò a scappare ma quegli occhi erano sempre più vicini… finché si fermarono e lo fissarono. Allora sentì un ululato e capì che era un lupo. Un lupooo…. Aaaah! Era terrorizzato, fece due passi indietro e… cadde nella trappola di un cacciatore.

Aspettò che arrivasse il cacciatore a liberarlo, ma niente, non si vedeva nessuno. Alla fine, stanco e dolorante, si addormentò. Quando si risvegliò, appena aprì gli occhi vide intorno a lui tutti i compagni a cui aveva rubato le merende. Tutti insieme lo tirarono fuori dalla trappola.

Subito il ragazzo, stupito e anche un po’ commosso, disse: – Scusatemi davvero per tutto quello che vi ho fatto. Loro risposero: – Ti scusiamo, ma ora dai torniamo a casa.

Da quel giorno il ragazzo non bullizzò più nessuno, anzi difendeva tutti da chi si comportava come faceva lui prima.

SMOGOMORFO E LA SUA RAGAZZA

C’era una volta una piccola cittadina di nome Smogomorfia, qui viveva Smogomorfo: una persona fatta di polvere.

Un giorno andò al ristorante Smogomorfì e ordinò la sua solita pizza di smog. Ma quel giorno c’era qualcosa di diverso in quel locale… una persona molto simile a lui, della quale si innamorò a prima vista. Incuriosito, domandò al cameriere come si chiamasse quella cliente e il ragazzo rispose che il suo nome era Smogomorfa. Mentre Smogomorfo parlava con il cameriere, non si accorse che Smogomorfa era appena uscita dal ristorante.

Così, il giorno seguente la cercò in tutte le case, ma non trovandola andò un po’ sconsolato al parco. Qui finalmente la vide e prese il coraggio di invitarla a cena.

Durante la cena le disse quello che provava e decisero di sposarsi. Poco dopo il matrimonio accadde la gioia dei figli.

I figli erano molto vivaci e un po’ monelli. Quando andavano a scuola  picchiavano i bambini per essere più popolari.

Un giorno il preside andò nella loro classe per fare un bel discorsetto. Infatti gli Smogomorfini lo prendevano in giro dicendo che era ciccione e vecchio.

Alla fine il padre e la madre gli insegnarono per bene l’educazione e da quel giorno non picchiarono più nessuno.

 

SMOGOMORFO E I COLORI

C’era una volta un essere tutto colorato, di nome Smogomorfo, che viveva in un paese straniero, lontano da casa sua. Quando mangiava una cosa verde lui diventava verde, se invece era arancione diventava di quel colore, e così via…

Pensava che tutta la gente fosse falsa perché non era come lui e lo stesso pensavano gli altri di lui. Però tutti gli altri lo prendevano in giro per il suo aspetto e si sentiva sempre escluso da tutti. Soffriva tanto per questa sua solitudine e aveva nostalgia di casa e dei suoi affetti.

Un giorno vide una signora colorata come lui e  le corse subito incontro… peccato che era una signora con un giubbotto a led!!! Quindi tornò a casa sconsolato e si addormentò.

Al suo risveglio trovò i suoi genitori e tutti i suoi amici colorati come lui. Subito chiese: – Che cosa ci fate qui? E loro risposero in coro: – Siamo venuti a trovarti! Allora lui esclamò: – Che sorpresa! Ma siete davvero voi o sto sognando? Papà, mamma, Paolo, Roberto, Matteo, da quanto che non ci vediamo! Come state? – Noi bene, e tu? – Sì, anch’io abbastanza bene – rispose Smogomorfo – anche se mi sentivo un po’ solo. Ma ora dai, andiamo un po’ fuori a festeggiare.

Mentre passeggiavano per la città videro un locale dove si mangiava un cibo di tutti i colori: era un hamburger tutto colorato. Iniziarono a guardarsi e poi si chiesero: – Che cosa succede se lo mangiamo? Allora lo assaggiarono e… era così colorato che li fece esplodere e diventare umani. Però erano un po’ tristi perché non erano più colorati come prima, ma almeno erano successe due cose positive: avevano ancora gli occhi arcobaleno e nessuno li poteva più prendere in giro per il loro aspetto.

 

I DISEGNI

Quelli che seguono sono i bei disegni che i bambini della maestra Mara hanno realizzato per la storia di Smogomorfo e per le loro versioni della storia. Eccoli qua:

disegni dei bambini sulla fiaba del mostro dello smog

UN INVITO CHE ESTENDO ANCHE AD ALTRI BAMBINI E INSEGNANTI

La maestra Mara ha colto il mio invito a inviarmi i lavori dei bambini dicendomi che il fatto che mi avrebbe inviato i lavori dei bambini è stato un incentivo per loro. Mi fa davvero piacere che questa sia stata una motivazione positiva!

Spero che questo invito sia colto in futuro anche da altre insegnanti e altri bambini.

Sarà sempre un grande e vero piacere ricevere i vostri lavori! :o)

ANCORA GRAZIE

Sono stata davvero felice di ricevere e poter condividere le storie e i disegni dei bambini della classe della maestra Mara. Vi ringrazio di cuore e per farlo uso le parole di Marcel Proust che trovo bellissime:

Dobbiamo essere grati
alle persone che ci rendono felici,
sono gli affascinanti giardinieri
che rendono la nostra anima un fiore.



Rispondi